Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 47-50. 745 nersi di far così gran detrimento alla religione. Et perchè il Nuntio dubitò che il palatino non riferisse l’ambasciata, mandò un suo familiare ad esporla a S. Mtó et insieme a farle una protesta che in eterno non haveria prestato consenso alcuno che potesse denigrare quella purità, che sempre haveva conservato nelle cose della fede la Sede Apostolica et la simile protesta si fece anche con la ser"' regina. Et perchè S. M' era risoluta di non volere consentire alle petitioni degli heretici senza consenso del Nuntio, che così era restato di concerto con esso Nuntio, quando lo condusse seco di Polonia. Però quando Sua M ' si chiarì essere impossibile di persuadere al Nuntio di consentire, mandò alcuni senatori Polacchi da dui padri Gesuiti ch’erano venuti con la M' Stia a darli parte dello stato delle cose con le sue circostanze et c onseguenze et detti padri dichiararono che pur supposta la necessità et pericolo nel quale era costituita la Mt;‘ Sua la potesse senza offendere Dio concedere alli heretici ciò che ricercavano et la M'“ Sua per sua "iustifìcatione ne volle uno scritto da detti padri. Et perchè era disposto il Nuntio di volere nelli publici comitii comparire et protestare, si tenne segreta al detto Nuntio la risposta data dalli detti padri al re, et a noti-tia del Nuntio non pervenne tal concessione se non doppo tre giorni che le fu concessa et subito che n’hebbe odore, volle partire del regno per la via di Dania, dove quella M 1 lo aspettava con desiderio, et voleva trattarlo humanissimamente per insegnare (come diceva) alli barbari Svedesi in che maniera si trattano gli ambasciatori de’ principi. Ma S. M" come quella che vedeva volentieri che il Nuntio facesse le '<>pradette dimostrationi per quello che potesse col tempo succedere, non volle che partisse, anzi fece ordinare che non fossero dati cavalli al Nuntio, et così fu necessitato a restare. Hora fatta la coronatione et concessione, pose ogni studio il Nuntio per applicare qualche rimedio al disordine seguito, onde operò per sicurezza della coscienza di S. M ch’ella facesse una protesta in scritto, come ella non con la volontà, ma per pura forza si era indotto a concedere ciò che haveva concesso. Et perchè non bastava cercare di assicurare per questo mezzo solo la coscienza, ma bisognava sollevare l’afflitto stato delle reliquie de’ cattolici, quali restavano et senza essercitio et privi delle dignità et uffici del regno, persuase il Nuntio al ser“ re che concedesse da parte a cattolici altretanto quanto haveva conceduto alli heretici, di modo che guisa dell’Imp1 et del re di Polonia restasse la Mtà Sua giurata utrique parti. S. Mlà si contentò di farlo et immediate mise in esecutione le dette concessioni, perchè avanti la sua partenza diede uffici et dignità a cattolici et lasciò in quattro luoghi l’essercitio della religione et fece giurare a quattro governai 1 (se bene erano heretici) quali lasciò nel regno, che haverebbero protetto la religione et li cattolici. Et il Nuntio esercitò tutte le funtioni episcopali publicamente et successe che ha-' "ndo lavato li piedi a dodici poveri in chiesa con grandissimo concorso di popoli, et essendosi quei poveri dichiarati cattolici, furono poi ban-( H i dalli heretici. Tenne anco il Nuntio in luogo publico uno stendardo H zato, da una parte del quale era una nave con l’immagine di s. Pietro s°pra Tacque con tali parole: fluctuat non mergitur, et dall’altra vi 'ra 1 arma di S. S1“ et a piedi di essa questo motto: fugantur tenebrae ‘intis irradiatae fulgoribus, et s’introdusse et mise in uso la forma di