Istruzioni per la riforma delle, diocesi in Germania. L’opera dei Gesuiti. 281 cesi. Ripetutamente egli invocò per questo anche l’aiuto dei principi secolari.1 I nunzi ricevettero l’incarico di dedicare la massima attenzione alla maniera con cui governavano i vescovi e itila provvisione delle diocesi vacanti. L’istruzione che il 20 gennaio 1604 ricevette Stefano Ferreri, il s uccessore di Filippo Spinelli, quale nunzio alla corte imperiale, menziona in prima linea questo compito, tra tutti gli altri che riguardano l'impero. Ferreri, così ivi è deito, presentandosi l’occasione, dovrà spronare i vescovi ben intenzionati alla difesa della religione cattolica, ed unirli sempre più strettamente alla Santa Sede. Se una diocesi si rendesse vacante, doveva il nunzio invitare il capitolo all’elezione d’un successore adatto, di buoni sentimenti cattolici, ed adoperarsi presso l’imperatore acciocché questi non conferisca regalie che a coloro che il papa avrebbe confermato.2 Assai considerevole è il numero delle lettere, colle quali Clemente Vili promosse e sostenne l’azione importantissima dei Gesuiti nelle terre germaniche.3 Ma anche agli antichi ordini egli : i volse molta attenzione. Già nell’estate 1593 l’ottimo abbate Pietro Paolo de Benallis, della congregazione di Monte Cassino, fu inviato iltr’alpe quale visitatore apostolico di tutti i monasteri benedettini tedeschi.4 Egli cominciò la sua azione in Baviera. Ma il grandioso progetto, così felicemente iniziato dal papa, di formare di i (itti i monasteri una sola congregazione e di aggregarla alla cassi- 1 Così scrisse Clemente Vili il 27 aprile 1593 riguardo alla riforma dei Ci-'(•rcensi renani ai duchi di Julich-Cleve di Baviera (Arm. 44, ,t. 34, p. 42, Archivio segreto pontificio), 1’ 11 gennaio e 3 aprile 1599, riguardo alla riforma dei conventi in Svevia, all’imperatore (ibid. t. 43, nn. 45 '• 208) e il 13 aprile riguardo ai ooncubinari non solo agli arcivescovi di ; "Ionia e di Salisburgo, all’amministratore di Passavia ed ai vescovi di Augusta di Ratisbona, ma pure al duca di Baviera (ibid. t. 46, nn. 108-112 e 118). 2 Vedi Meyek, Nuntiaturberichte 105. 3 Cfr. oltre al Bull. IX 618 s., X 151 k., e Duhr I 305, 376 s., 382, 395; ' 1. 260, 343, 345, 361, 384, 629 i documenti registrati nella Synopsis, passim. 1 i * Brevi seguenti, sinora sconosciuti: Arm. 44, t. 36, p. 285: Georgio l.’opelio (deve appoggiare i Gesuiti presso l’imperatore), 1592 marzo 14; t. 37, !'■ -85: agli arciduchi Ernesto e Mattia (elogio per la loro protezione dei Gesuiti), ; >92 maggio 2; t. 38, p. 74: « Ep. Paderborn », (lode per la donazione d’una '■usa ai Gesuiti), 1592 ottobre 5; ibid. p. 96: « Arehiep. Colon. » (per il collegio 'M Gesuiti in Colonia), 1593 aprile 17; ibid. p. 375; « Henr. Ruischembergio » " i il collegio di Aquisgrana), 1593 luglio 31; t. 39, p. 102; all’arciduca Ferdinando (intorno all’ammissione dei Gesuiti in Costanza) 1594 febbraio 12; >'>id. p. 278: « Card. Austriae » (intorno alla fondazione di collegi di Gesuiti), lo94 septembre 9; t. 40, p. 53: «Arehiep. Pragen. », 1595 febbraio 18; ibid. !’• 187: all’arciduca Ferdinando (collegio in Lubiana), 1595 giugno 23 (cfr. i’ 190); t. 44, n. 366: «Arehiep. Colon.» 1600 ottobre 28. Archivio se-greto pontificio. ' < fr. i * Brevi diretti all’arciduca Ferdinando e tanti altri principi te-G i, 29 giugno 1593, Arm. 44, t. 38, p. 365, Archivio segreto I* o n t i f i c i o .