15)0 Clemente Vili. 1592—1605. Capitolo IV. Segretario della Consulta; il benemerito segretario di Pietro Aldobrandini, Erminio Valenti; il bolognese Girolamo Agucchio, ne-pote del cardinal Sega e maggiordomo del cardinal Pietro Aldobrandini; il governatore di Roma Ferdinando Taverna ; Carlo Emanuele Pio di Savoia, oriundo di Ferrara; il Cappuccino Anseimo Marzato da Sorrento, detto per lo più Monopoli, dal luogo di sua nascita, ed altamente stimato come predicatore; ed infine l’alunno di Filippo Neri, Girolamo Pamfili,1 che stava in strettissimi rapporti con Baronio. Dei menzionati erano, secondo Béthune, favorevoli alla Francia: Delfino, Ginnasio, Valenti, Monopoli, Sannesio, Emanuele Pio, Agucchio, Taverna, Conti, Bufalo e Pamfili.2 Béthune ringraziò il papa colle più calde espressioni. Una gioia non meno sincera dimostrò Enrico IV. Il re usò i più grandi riguardi al nunzio pontificio Bufalo.3 Lo scontento del duca d’Escalona per la promozione del giugno 1601 è facile a comprendere. Ma egli non migliorò la sua posizione col dimostrarlo apertamente e col tralasciare, contrariamente alla tradizione, di ringraziare il papa per la nomina dei due cardinali, che erano stati promossi dietro preghiera del re di Spagna. Clemente Vili osservò in occasione di questa scortesia: « Gli Spagnuoli mi vogliono fare delle prescrizioni, ma io saprò ben impedirlo ».4 Le regole della prudenza avrebbero dovuto muovere il duca d’Escalona ad osservare una cauta moderazione di fronte al cardinal Pietro Aldobrandini, il cui potere era ancora aumentato considerevolmente, per la grande promozione del giugno 1604. Al contrario egli non pensò che a vendicarsi della subita delusione, contro il papa e contro Pietro Aldobrandini. Solo per questo motivo egli si riconciliò con Montalto, il rivale del cardinal nepote. Molto più abilmente si regolò Béthune. Con premura sempre mag- 1 Vedi gli * Avvisi del 9, 12 e 16 giugno 1604, Urb. 1072, Biblioteca Vaticana; Ciaconius IV 346 ss.; Cardella VI 86 s.; Novaes IX 68. Intorno a G. Doria cfr. Bo olino, La Sicilia e i suoi cardinali, Palermo 1884, 53 s. Clemente Vili rispose il 3 luglio 1604 al Cardinal A. Valiero di Verona alle sue felicitazioni per la promozione; * Consenuimus iam; novis opus erat commi-litonibus, qui vestri collegii tuin tua tu aliorum virtute partam existimationem tuerentur in posterum et sanctitatis et prudentiae opinionem, quae multo-rum piorumque cardinalium morte videbitur debilitata, alerent ac sustenta-rent. Rerum kumanarum frequens est vicissitudo omnium. Nihil perpetuo floret, aetas succedit aetati. Senes nos pellimur, instant iuniores, et quocunque nos vertimus, persequuntur. Arni. 44, t. 56, p. 265 b, Archivio segreto pontificio. * Relazione dell’agente estense del 9 giugno 1604, Archivio di Stato in Modena. 2 Vedi Béthune, * Memoriale intorno ai nuovi cardinali nel F. frang.' 349 della Biblioteca Nazionale in Parigi. 3 Vedi Cotjzard 297. 4 Vedi ibid. 294 s.