60 Clemente Vili. 1592-1005. Capitolo II. riservata a lui solo.1 La nuova situazione costrinse gli Spaglinoli a discutere sui passi da intraprendersi ora. Sessa, dacché non aveva raggiunto il suo scopo principale, impedire del tutto la venuta del duca, si impuntò ora, nella sua meschina maniera, di fare la protesta2 già minacciata da Olivares a Sisto V, qualora Nevers si fosse trattenuto oltre il termine fissato in Roma, e di ritirarsi in Napoli. Ma solo una parte del partito spagnuolo approvò questo aspro procedimento, che avrebbe potuto prodnrre appunto l’effetto opposto e costringere il papa alla conciliazione con Enrico. Da questa parte fu anche fatto rilevare, in qual maniera si fosse mutata nel frattempo la situazione. Enrico si era convertito, il papa per il suo contegno, poteva appoggiarsi ¡ad giudizio emesso dalla Congregazione Francese e dall’inquisizione; egli avrebbe dalla parte sua pure Venezia, Toscana e Mantova, ciò che renderebbe pericolosa la situazione degli Spagnuoli in Italia. Benché per tre volte raccoltosi a deliberare, il partito spagnuolo non venne ad altra decisione, che circondare Nevers di spie, come pure i suoi fautori in Roma, onde venir a sapere esattamente ciò che succedeva.3 Dopoché il 19 novembre 1593 Possevino pervenne in Roma, vi giungeva la sera del 21 il duca di Nevers. Si attendeva il suo arrivo per porta del Popolo, ove era accorsa gran folla di curiosi. Ma il duca voleva evitare ogni chiasso; con un piccolo seguito, tra cui il vescovo di Le Mans e due altri prelati, quali testimoni dell’abiura di Enrico in Saint-Denis, fece ingresso per porta Angelica, donde egli si recò alla sua dimora, al palazzo Rovere in Borgo,4 già abitato da Madruzzo. Proprio la sera stessa egli si presentava al papa. In quest’udienza, che durò più d’un’ora,5 Nevers chiese subito un prolungamento del suo soggiorno, ed il permesso di poter trattare coi cardinali; ma ne ebbe una breve e recisa risposta negativa. Clemente Vili ne riferì il 22 novembre ai cardinali della Congregazione Francese e dell’inquisizione, i quali approvarono la risposta negativa, data alla preghiera di Nevers, e decisero pure di non ammettere l’altra richiesta del duca,6 di fare assistere dei cardinali alle sue trattative col papa. 11 23 e 25 novembre Nevers ebbe due altre udienze molto tempestose, delle quali ognuna durò 1 Vedi il * Protocollo di Santoli nelFAppindice Nr. 13-16, Archivio segreto pontificio. 2 Cfr. la presente opera Vol. X 257 s. 3 Vedi la * Relazione di Giulio del Carretto del 19 novembre 1593, A. r c li i-v,io Gonzaga in Mantova. 4 Vedi le * Relazioni di Giulio del Carretto del 20 e 21 novembre 1593, Archivio Gonzaga, in Mantova; Paetita, Dispacci IT 111 s.; * Diarium P. Alaleonis, Barò. 2815, Biblioteca Vaticana. 6 « Amplius quam per lioram», dice San tori nelle sue * Annotazioni, A r -chivio segreto pontificio 128. 6 Vedi ibid.