Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 57-60. 761 cosa alcuna. Non è punto amico di suoi commodi anzi espone se stesso a fatiche et usa forma di vita diversamente da quel che farebbe persona troppo amante di se stessa. È indifesso nell’audienze et ne i negotii. Legge volentieri tutte le scritture, che le sono appresentate. Ascolta patientemente ogn’uno, et attende con tale attentione anco alle cause private altrui, che quando son proposte in segnatura, spesso supplisce a i defetti della memoria o della cognitione de i referendarii, e nel segnar delle gratie è si circunspetto di non alterar la lege, massime nelle cose che possono dar scandalo, che la sua segnatura di gratia è quasi come segnatura di giustizia. « Ha mostrato sempre di amare huomini religiosi e di buona vita, così chiamando alcuni all’officii, alle dignità, non da fuori o dalle corti, ma da i chiostri e dalle celle, favorendo particolarmente i preti della Vallicella, onde avviene che la maggior parte de i prelati della corte, per secondare l’humor del Pontefice sono Vallicellioli. « Non porta però buon concetto de Prati, anzi questo nome appresso S. S'à suona sempre male et attende tuttavia alla loro riforma, ma con destrezza. « Ha nobili creanze e nel mostrare alcuna parte del corpo che soglia coprirsi o far atto schivo della persona, è verecondo anco con suoi più intimi servitori. « È di vita incolpabile, di mente retto, d’eruditione universale, per che oltre le leggi, nelle quali è molto eccellente, raggiona fondata-mente d’ogni cosa; con che et con haver trattato i maggiori affari del mondo, si può dir, ch’habbi in se stesso, come in compendio tutta la theorica et la prattica della politica e ragion di stato, di cui è particolarmente intendente. « Stà l’autorità del Papa in se più che nel collegio de i cardinali, coi quali non communica se non quanto l’agrada, avvenga che con la maggior parte di loro et con tutti quelli, che se ne sono stati mostrati bisognosi, sia S. Santità stata liberale di pensioni e beneficii oltre i cento scudi il mese, che porghi del suo a molti cardinali poveri. « Non ha (doppo la morte del cardinal Toledo) persona della cui fede o del cui sapere si fidi intieramente nel consegliarsi, fuor che coi nipoti et in specie con Aldobrandini, dall’occorrenze in poi, che vanno rimesse per ordinario alle congregationi dei cardinali, le quali anco ha nuovamente tirato a Palazzo, per poter assistervi, quando li piace. « Ha Sua Santità quattro instituti suoi proprii di grande edificatione, ciò sono confessarsi e celebrare ogni giorno e dare ogni mattina da disnare ad un numero de poveri nell’istessa stanza, nello stesso tempo et delle stesse vivande et tal’hor con ristesse mani di S. Stil, visitare come vescovo particularmente di Roma le chiese et i conventi della città et examinare i vescovi promovendi. « Dal nascimento del Papa, quanto al punto preciso non si sà cosa più distesa di quella si legge nel libro del battesmo, nella parrocchia cathedrale di Fano, con queste formali parole: . . .* «Nacque il Papa in esilio, essendo la sua famiglia, eh’è molto nobile et antica, scacciata da Fiorenza a tempo de i Medici sotto Clemente 1 Vedi il punto sopra n 18 n. 3.