Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 87. 807 « Et tutto il denaro ord° et estraord. si paga dell’entrate dell’Dataria eccetto li primi 4000 scudi di moneta, che si pagano dalla Camera Apostolica ». 87. L’archivio di famiglia degli Aldobrandini in Roma.1 L’opinione che tutti gli atti del segretariato di Stato di Clemente Vili siano andati nell’archivio Borghese, è vera solo per la parte principale. Come è stato già indicato sopra (p. 44 nota) se ne trovano alcune parti anche in altre raccolte, come nell’archivio Dori a.'- Una raccolta di atti, in certa guisa ricca, trovasi anche nell’A rchivio di famiglia nel palazzo Aldobrandini in Roma. Allorché io nel 1901 potei servirmi di questa raccolta, mi valsi, come guida dell’« Indice alfabetico dell’Archivio di S. E. il sig. A. Camillo de Principi Borghese, Principe Aldobrandini, redatto dall’archivista Francesco Antonio Yannarelli (3 volumi in foglio 1841.3 La parte principale dell’archivio, è costituita da carte di famiglia, delle quali alcune si riferiscono al periodo più antico della storia degli Aldobrandini. Per il tempo di Clemente Vili sono di particolare interesse le lettere a Gian Francesco Aldobrandini e ad Olimpia seniore Aldobrandini, come pure gli atti di donazioni fatte dal papa ai suoi nepoti. Queste carte di famiglia, proseguono pure per gli altri pontificati. Yi si trova ricco materiale per la celebre villa Aldobrandini in Frascati4 però io dovetti constatare che proprio qui, ora mancano alcuni documenti. Manca anche il volume 246 dell’indice n. 6 che portava il titolo « Palazzo di villa Aldobrandini in Roma ». Nel t. 43 n. 35 si trova un elenco sfortunamente non datato, su le entrate del card. P. Aldobrandini, dal quale risulta che egli dalle sue abbazie, che importavano 30 299,25 scudi, ricavava solo 17433, 57 2/3 scudi, poiché ciascuna abbazia aveva altro aggravio. Così, ad esempio, l’abbazia delle Tre Fontane, rendeva 8000 scudi, dei quali però il cardinale riceveva 3000 scudi. Altrettanto era dall’ab- 1 Vedi sotto Nr. 88. 2 Di nuovo Fr. Camparetti ha fatto un secondo indice ; v. Brom Archi-valia in Italie 1194, XVIII. 3 Cfr. sopra p. 41 s. Vedi anche appendice, Nr. 36, 61, 63. 4 Cfr. sopra p. 678 s. Intorno alle antichità possedute dagli Aldobrandini ai tempi di Clemente Vili ci dà notizie di t. 54 n. 24, « Inventario dei mobili di Palazzo di villa Belvedere fatto per ordine del card. Negroni, amministratore deputato al patrimonio Aldobrandini da N° Sr' 1766». Quivi vengono numerate 62 statue, teste e bassorilievi, ma delle 62 statue mancano 11 numeri. 6 Deil’interessamento del cardinale per questa Abbazia fanno fede due iscrizioni, non ancora pubblicate: la prima si trova in un pilastro della bellissima chiesa e dice così: « Huius aedis maiorem partem, turrim ictu fulminis deiectas Petrus card. Aldobrandinus Clementis Vili P. M. fratria filius, huius monasterii perpet. commendatarius restituii A0 sai. MDXCV». La seconda trovasi nel pozzo del chiostro: « Petrus card. Aldobrandinus Clement. Vili P. M. ex fratre nepos perpet. commendatarius restauravit Ann. sai. MDC ».