Vldobrandini comandante supremo: gli inviati dello scià di Persia. 221 ne fu profondamente costernato.1 Egli incitò insistentemente i principi cattolici del regno germanico a prestare aiuto,2 e si decise per la terza volta a spedire truppe in Ungheria. A generalissimo venne nominato nuovamente Gian Francesco Aldobrandini, a commissario supremo di guerra Giovanni Serra.3 Mentre il papa progettava una grande lega dei principi cattolici,4 e ordinava degli armamenti in Roma,5 giungevano il 5 aprile 1601, quali rappresentanti dello scià di Persia, ove alla line di febbraio, nell’interesse delle missioni cattoliche erano stati spediti due inviati pontifici,8 un persiano di nome Luscinati Beg ed un i nslese, Anthony Sherley. Essi venivano dalla corte imperiale. Colmi l’un l’altro di gelosia, pretendevano ciascuno la precedenza, e poiché non si poterono accordare su questo punto, trattava ognuno separatamente.7 Le loro informazioni riguardo alla guerra del Turco erano molto confortanti. Alla lettera dello scià di Persia, che essi recarono, rispose il papa il 2 maggio 1601, esprimendo la sua gioia per le relazioni allacciate, e per la speranza, che lo scià combatterebbe il Turco nemico comune, con tutte le sue forze. Quanto alla bramata lega antiturca, aggiungeva che anche i pen- ' sieri e gli sforzi del papa erano diretti a quello scopo, che però non era così facile effettuare una simile alleanza. Del resto l’im- 1 Vedi * Avviso deir 11 novembre 1600, Urb. 1068, Biblioteca Vaticana. Cfr. A. Hakttman, 1ielat. hist. 1601, I, 73. 2 Vedi i * Brevi all’arciduca Ferdinando dell’11 novembre, all’arcivescovo di Salisburgo del 18 novembre, ai vescovi bavaresi del 23 dicembre 1600, agli elettori di Colonia, Treviri e Magonza e al duca di Baviera del 13 gennaio 1601, Arm. 44, t. 44, nn. 383, 395, 425 ss., t. 45, nn. 4-7, Archivio segreto pontificio. 3 Vedi Fraknói loc. cit.; Horvat 154 s. Nella * Lettera del Cardinal Aldobrandini a D. Ginnasio del 13 aprile 1601 è detto riguardo agli sforzi del papa ed all’invio del nepote: « et così S. Sli ci porrà la robba et il sangue proprio » (Barb. 5852, Biblioteca Vaticana). L’imperatore avrebbe preferito un sussidio in danari, ma Clemente Vili non vi aderì per la sfiducia ch’egli aveva nell’amministrazione finanziaria di Rodolfo II, v. Stieve V, 561. 4 Cfr. Rott 107 s. 5 Vedi Guglielmotti, Squadra 149 ss. Intorno al fornimento di danari mediante l’imposizione di tasse agli Ordini religiosi in Italia v. * Misceli, di Clemente XI, t. 213, Archivio segreto pontificio. 6 I particolari intorno alla missione, più sotto Cap. IX. 7 Intorno a ciò ed al soggiorno degli inviati v. Lettres d'Ossat II 350, 361, 375, 388 s., 404, la * Relazione del duca di Sessa a Filippo III, in data Homa 1601 10 aprile, Archivio Nazionale in Parigi Pap. de Ximancas K. 1630/94, gli * Avvisi del 7 e 14 aprile, 2 giugno e 25 settembre 1601, Urb. 1069, Biblioteca Vaticana, e la letteratura speciale registrata da Meter (187, n. 2). Il prof. I. de Roscius di Pietrogrado intendeva fare una nuova edizione dello scritto rarissimo: L'entrée solennelle faiete à Rome aux ambassadeurs dm Roy de Perse, le cinquième Avril 1601. Traduit de VItalien, imprimé à Rome (Parigi 1601).