682 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XII. accorgersi quanto fosse ancora scarsamente abitata la regione de’ Monti, malgrado gli sforzi di Sisto Y. Tuttora come nel passato si condensava la vita della città nella pianura tra il Tevere da un lato, e il Pincio,.il Campidoglio e il Quirinale dall’altro. Ivi sono le piazze principali; Campo de’ Fiori, piazza Ifavona, piazza del Duca (Farnese), piazza della Trinità e piazza Colonna; alcune piazze più piccole trovansi dinanzi alle chiese e ad alcuni palazzi. Il centro della città vecchia divisa dal Tevere dimostra ancora la densità medioevale ed un ordinamento irregolare. Da questo labirinto, d’un fascino pittoresco indescrivibile, fra la folla di case della vecchia città, elevansi in alto dominanti la maestosa Rotonda del Pantheon ed i palazzi Altemps, Monte Giordano, Cancelleria. Farnese, S. Marco (Venezia) ed il Campidoglio. I campanili slanciati del Medio Evo conservansi tuttora in gran parte; delle torri dei palazzi, oltre quella delle Milizie, anche Torre Argentina e Millina, come pure la Torre dei Capocci. Si distingue pure chiaramente la torre dell’orologio sul palazzo Orsini presso Campo de’ Fiori. I campanili gotici dell’Anima e di S. Agostino si perdono di fronte alle numerose cupole delle chiese del Rinascimento. Le colonne di Trajano e di Antonino spiccano distintamente per le statue dorate dei principi degli Apostoli che le incoronano. Nuovi punti d’orizzontamento sono gli obelischi eretti da Sisto V. Il palazzo del Laterano vi appare totalmente nella sua forma presente, quello del Quirinale nella parte sostanziale. Come nel passato, così forma anche ora la Città Leonina un insieme speciale.1 Alla sua periferia .spunta da un lato Castel S. Angelo, ed ugualmente imponente 1’ ospedale e la chiesa di S. Spirito; dall’altro il complesso del «Palazzo del Papa» con la nuova aggiunta sistina già ricoperta del tetto, ed in uno strano insieme S. Pietro nuovo ed antico, colla cupola ora finalmente compiuta. Regioni speciali sono formate, oltre che da Borgo, anche da Trastevere coi suoi numerosi conventi; l’isola tiberina coi suoi molini e il Ghetto severamente rinchiuso tra mura e porte, indicato da Tempesta col nome « La Giudea ». Sulla pianta si delineano molto chiaramente, insieme alle vie nuove di Sisto V, anche le vecchie arterie di comunicazione, la cosidetta via Papale e la celebre via Giulia. Sempre più scarsa di costruzioni verso la periferia, mostra la Città Eterna, tra il cerchio delle mura aureliane, numerosi spazi disabitati e vasti giardini. La Villa Medici, che passava tuttou per la più celebre villa di Roma, è segnata sulla pianta come gia] - vori di questo studioso benemerito (ibid. lxxxvi s.) mi servirono c ì a per il mio lavoro. p ma 1 Cfr. M. Borgatti, Borgo e S. Pietro nel 1300, nel 1600 e nel 1925, 01 1925.