Riconquista di Già varino: altri risultati dell’armata imperiale. 219 care Buda e Giavarino, però prima Buda, perchè con essa si riacquistava la capitale del paese, si preparava la caduta di Giavarino e si rianimerebbe pure lo spirito battagliero di Sigismondo Bàthory. Il consiglio di guerra pur troppo non accettò la proposta; Aldo-brandini si piegò alla maggioranza.1 Questa decise per primo l’at-racco su Papa. Alla conquista di questa fortezza, il cui castello capitolò il 20 agosto, presero parte gloriosa le truppe pontifìcie,2 cosa che rallegrò particolarmente Clemente Vili.3 L’arciduca Massimiliano ritornò ora di nuovo ad Altenburg, ma iniziò poi il 10 settembre l’assedio di Giavarino. Questo si protrasse a lungo. Col principio del tempo piovoso scoppiarono delle epidemie, delle quali ebbero a soffrire specialmente le truppe pontifìcie, non abituate al clima ungherese. Inoltre difettava nell’armata disciplina ed ordine e vi si soffriva per mancanza dell'approvvigionamento necessario. Allorquando al principio d’ottobre giunse la notizia dell’avanzata d’un’armata ausiliare turca, si ritirò Massimiliano a Comorra, ma ribattè felicemente il 6 novembre l’assalto al suo accampamento. Le truppe pontifìcie avevano preso parte anche a questo combattimento, benché fossero già decimate dalle malattie. Pure Aldobrandini si ammalò. Col principio dell’inverno occuparono ili Imperiali i loro quartieri invernali, dopo di che Aldobrandini licenziò i suoi soldati ridotti a 2000 uomini.4 Era pure di una certa consolazione per il papa, che essi si fossero diportati coraggiosamente5. Nell’anno seguente (1598) Clemente Vili, il quale sin a quell’epoca, prescindendo dalle somme inviate in Transilvania, aveva speso, per l’Ungheria soltanto, già un milione e mezzo di scudi,6 non fu in grado di prestare subito sussidi finanziari, poiché l’in-cornorazione di Ferrara lo aggravava troppo forte.7 Tanto più confortante fu, che questa volta la campagna degli Imperiali si iniziasse con un’importante vittoria, la rinconquista di Giavarino avvenuta il 29 marzo. Disgraziatamente questa brillante azione d’armi, nella quale Adolfo Schwarzenberg e Nicolò Pàlffy s’acquistarono gran gloria, non fu sfruttata con abbastanza prontezza. Solo a luglio apparve l’armata imperiale; conquistò 1 Vedi la Relazione di G-. Fr. Aldobrandini dell’8 agosto 1597, pubblicata in traduzione ungherese da I. Lucksics nel periodico Pàpai Lapoìc 1901, Nr. 17. 2 Vedi Fraknói loc. cit.; Hirn, Maximilian!, 57; Corresp. de Frangipani 93. 3 Vedi la lettera di Cinzio Aldobrandini presso Horvat 118. * Vedi Illéshazy, Diarium: Mon. ZJng. Script. VII, 47 s.; Fessler-Ki-mn IV, 38; Huber IV 400 s.; Fraknói loc. cit.; Horvat 119 s. 5 Vedi Veress, Mon. Vat. Hung. II 3, xxxiii. 6 Vedi Dolfin, Relazione 454. 7 Cfr. Hirn, Maximilian I 69.