422 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo Vili. una lettera al principe, nella quale egli confutava ancora una volta tutte le obbiezioni contro l’unione, e lo esortava con paterna parola ad aderire ad essa.1 3. Mentre la sorte dell’unione vacillava presso i Ruteni, si aprì del tutto improvvisamente la prospettiva di unire nuovamente la Russia con la Chiesa cattolica. Con la morte di Ivan IV avvenuta nel 1584 era subentrato in quel regno il « tempo dei Torbidi » che durò sino all’ascensione della dinastia Romanov.2 Sotto il successore di Ivan, l’imbecille Fedoro I, passò il vero potere sempre più nelle mani del cognato di questi, il tartaro Boris Godunov. Siccome Fedoro rimase senza prole, sembrava, dietro ogni previsione umana, che il secondo figlio di Ivan Dimitrij (Demetrio), dovesse salire al trono dello Zar. Ciò non si confaceva coi progetti dell’ambizioso ed energico Boris, il quale mirava a conquistare per sè questa somma dignità. A ciò evidentemente si ricongiunge la misteriosa scomparsa di Demetrio nel maggio 1591. Fu detto che il fanciullo si fosse per pura disgrazia mortalmente ferito durante il giuoco. Sorse però subito l’opinione, che esso sia stato tolto dal mondo premeditatamente. Di fronte al sospetto che gravava su di lui, Boris fece fare delle indagini, le quali, come era da prevedere, ebbero per risultato che l’ultimo rampollo maschile della casa di Rjurik aveva trovato la morte accidentalmente. Questa dichiarazione ufficiale incontrò subito vari dubbi; più tardi si sparse la voce che il bimbo era stato salvato, avendolo sua madre sostituito con uno somigliante. 3 Quando nel 1598 lo zar Fedoro I morì, raggiunse Boris Go- 1 Vedi Theiner loc. cit. 286 s. 2 Cfr. Waliszewski, Les origìnes de la Russie moderne. La ('rise revolutiun- ii aire 1584-1614, Parigi 1906. 3 Tra i lavori più recenti intorno al falso Demetrio sono da menzionali m primo luogo gli studi profondi, basati su nuovi Atti, di Pierling: Rome et Démétrius, Parigi, 1878; Un manuscrit dw Vatican sur le tzär Dimitri, nella liei ■ des quest, liist. 1894, II; Lettre de Dimitri dii le Faux à Glément Vili, Parigi 1898, e La Russie et le St-Siège III, Parigi 1901. Il problema venne ancora trattato spesso, cfr. specialmente Hirsciiberg, Dymitr Samoswaniec, Leopoli 189S. Baudouin de Courtenay nelle Rozynawy... z posiedzeu wydz. filologicznego 2. >•'-rie XIV (1898) 183 s.; Scepkin, Wer war Pseudodemetrius ? nell’Archiv, f.shm-Philol. XX-XXIII (1898-1900); Caro nella Hist. Zeitschr. LXXX 264 s.; Wa liszewski loc. cit. ed inoltre la critica di Pierling nella Rev. des quest, hùt-LXXXI (1907) 213 s.; Skribanowitz, Pseudo-Demetrius I, Berlino 1913. Pan; teniixs (Der falsche Demetrius, Bielefeld 1904) porta una quantità di illustrazioni interessanti ma nuli’altro di nuovo.