Elisabetta di Inghilterra e la questione, della successione. 349 di dir ni occasione opportuna per ottenere la mediazione, quantunque poco efficace, dei principi cattolici, per i cattolici oppressi di Inghilterra.1 4. Mentre intanto Elisabetta, insensibile a tutte le preghiere, lavi icava all’esterminio dell’antica religione nel regno suo, si annunziavano in lei stessa sempre più. incalzanti i preavvisi d’una morie vicina. Invano si sforzava ella d’illudere il mondo e se stessa su la. decadenza progressiva delle sue forze. Con l’energia di volontà a lei propria, questa donna più che sessantenne costringeva il suo corpo disfatto a prendere parte ai balli e alle caccie,2 ma all’apertura del Parlamento nel 1601 ella cadde, accasciata sotto il peso della pompa delle sue vesti regali, nelle braccia del cavaliere a lei più vicino;3 poco dopo un visitatore della corte la trovava ischeletrita e immersa nella melanconia, di peso insopportabile a se stessa ed a coloro che la circondavano.4 Ma anche ora la regina restò nella sua ostinata decisione, di non voler far nulla per regolare la successione al trono. La preoccupazione per questo fatto doveva prendere in Inghilterra delle dimensioni tanto più crescenti, in quanto tutta la questione era stara completamente imbrogliata dai capricci di Enrico Vili. Tm.io il paese aveva dovuto giurare fedeltà ad Elisabetta che era allora una neonata; giunta essa a tre anni, lo stesso padre la fece dichiarare, per mezzo del Parlamento, inabile al trono e in fine nel suo testamento lasciò erede del trono Maria Tudor. Maria Stuarda al contrario, giuridicamente l’erede più vicina, nel testamento di i,lirico era stata completamente dimenticata; dopo la morte di Maria Tudor, ella non poteva più venire considerata come l’erede dei trono, poiché ella era ritenuta futura regina di Francia, e la 1 Della gioia di Clemente Vili per la mediazione dell’imperatore * scrive '! -ii luglio 1601 Francesco Gonzaga a Rodolfo II, Archivio di Stato 1 u Vienna. * Preghiera d’intercessione del re di Polonia, del 23 agosto nei Brevia, Arm. 44, t. 39, n. 94, p. 149, Archivio segreto pon- 1 i fi ciò; * all’imperatore il 23 novembre 1604, ibid., t. 56, p. 339. Il papa intervenne spesso anche per i fuggiaschi inglesi in Fiandra, così * il 15 marzo presso Filippo II, acciocché ricevessero i mensili, che già da mesi non erano più stati pagati a loro (Brevia, Arni., t. 38, n. 260, loc. cit.); * il 20 gennaio e ;> maggio 1594 presso l’arciduca Ernesto (ibid., t. 39, n. 74, 196); * il 19 mag-1596 presso il Cardinal arciduca Alberto (ibid., t. 40, n. 39). Zingaro, Vili 384, s.Cfr. Le lettere contemporanee del gesuita Rivers presso Foley, 24, 47. ,! Linc,ard, Vili 379. 1 Ibid., 394.