798 dall’usarle in esso gli ottimi documenti et decreti che nel detto Concilio si contengono, dalli quali riceverà notabilissimo giovamento, perchè si riformarà il clero secolare et regolare, il quale riformato risplenderà tanto più se si levaranno molti abusi; et in somma sarà ciò utile alle cose di stato, perchè con questa tranquillità, che riceverà il clero, si quieteranno mediante la riforma de i buoni costumi molti humori, et le cose si ridurranno a maggior’obbedienza della M1' Sua, perchè in somma, come le cose della religione vanno quiete, vanno similmente quiete quelle dello stato, ne si possono conturbar quelle, che non si rivoltino ancora queste, anzi il principio delle mutationi di stato è la mutatione della religione. Il re Filippo 2a di Spagna morto pochi anni sono, ha premuto estraordinariamente all’osservanza del Concilio, et questo perchè oltre di far opera di re cattolico, conosceva che gli rendeva i sudditi pacifici et obbedienti, et è ciò seguito con molta sua lode, anzi haveva per male che i Papi ci dispensassero. Tutta la difficoltà di questo negotio è che sono persuasi in Francia falsamente che i decreti del Concilio pregiudichino a molti privilegi, che presuppongono di havere nelle loro chiese, et consuetudini, per non dire abusi, quali non vogliono perdere, opinione che è falsa, perchè il Concilio in quasi tutti i suoi decreti, levati i canoni pertinenti ai dogmi, non tratta d’altro che della riforma del clero et s’intromette in poche altre cose che in controversie tra i vescovi et i capitoli et nella riforma particolare de i regolari et cose tutte concernenti lo spirituale mero, poco toccante anco le cose forensi di esso. Facci Sua Maestà questa nobile at-tione, et se tocca contraddittione, la superi con l’autorità sua et sua sola sarà questa gloria. « Ben lo sa fare Sua M “ quando vuole et chiude la bocca al parlamento, publichi insomma il Concilio in ogni maniera, et poi veda le gratie che vuole il regno da N. Sr", che troverà la mano di Sua S“ pronta per ogni conveniente satisfattione et dissingannisi ognuno, che questa publicatione non apporta alle cose più forza di quello che hanno ne la doverebbono tanto stirarla. Qui è una congregatione del Concilio che l’interpreta quando bisogna secondo l’opportunità del tempo et qualità de i casi. «In somma bisogna che V. S. s’affatichi di levar questa opinione da gli huomini, che la publicazione di questo sacro Concilio habbia da esser la destrutt.ione de i privilegii di Francia. Finalmente istare et con le buone con pregarne instantissimamente il re, et con dolersi che non sia osservata la parola, servirsi dell’uno et dell’altro di questi mezzi, come V. S. li troverà più utili et maggiormente profittevoli, perchè Sua Su vuol vedere il fine di questa cosa in ogni modo et però non lascierà mai mentre viverà di battere questo chiodo. « Doverà Y. S. mentre non segue questa publicatione nell’essercita-tione che farà a i vescovi che riformino i loro cleri et diocesi essor-tarli particolarmente a far visite et celebrare i sinodi diocesani et provinciali et far seminarii con i quali il clero con queste nuove piante, che potriano anche esser de’ nobili, facilmente torneria nel suo pristino splendore, et in essi servirsi per norma et regola di queste funtioni, et per stabilir bene le cose che ordinaranno, di valersi dico de i medesimi decreti del sacro Concilio, il quale, se mal non mi ricordo, gli