L’esecuzione dei Cenci non è stato un delitto giuridico. 629 tutta certezza, che l’infelice fanciulla, senza verun motivo sostenibile, venne plasmata per un simbolo dell’innocenza oltraggiata. Il difensore di Beatrice, il celebre Prospero Farinaccio,1 addusse in difesa della sua cliente, un delitto del padre, il quale avrebbe voluto indurre la figlia all’incesto, ma non ne porta alcuna prova. Nè la stessa Beatrice nè i suoi fratelli si sono appellati ad un simile delitto di Francesco; al contrario risulta dagli atti del processo non solo l’immorale commercio della figlia col castellano di Petrella, l’assassino della Cenci, ma pure che Beatrice aveva cooperato all'uccisione di suo padre.2 Le indagini più recenti hanno pure distrutta quell’altra parte della leggenda dei Cenci, che qualificava l’esecuzione per un omicidio giuridico, che non avrebbe avuto altro scopo, che di confiscare l’eredità della famiglia per arricchirne gli Aldobrandini. La confisca dei beni, connessa alla condanna a morte, il cui effetto del resto Clemente Vili ed i suoi successori cercarono di attenuare mediante successivi atti di grazia, non era un caso eccezionale, ma completamente conforme alla legge penale di quei tempi. L’archivio di Stato in Roma no contiene centinaia di esempi.3 In fondo, questa legge, nel caso di omicidio fra parenti - in cui spesso il desiderio del possesso era lo stimolo principale al delitto - era assai ragionevole.4 NTon è da parlare quindi che Clemente Vili abbia condannato i Cenci al patibolo per dare agli Aldobrandini i loro possessi.5 Così anche in questo punto la leggenda dei Cenci, più tardi così spesso sfruttata contro il governo dei papi, si perde nel vuoto.6 1 Intorno al ritratto di Farinaccio dipinto dal Cavalier d’Arpino, vedi Artigli neWItalia moderna III (Roma 1905) 233 s.; Prinzivalli nel Giorn. Arcadico I (1910) SS s. Intorno a Farinaccio vedi il periodico Roma 1926, 243 s. 2 Rinieri ritiene che sia da escludersi assolutamente, che Francesco abbia attentato all’onore di sua figlia; Vecchini difendo l’opinione opposta, e nega pure che Beatrice abbia avuto un figlio da Calvetti. La decisione di questa controversia non è di importanza per la questione principale; vedi Prinzivalli l"c. cit. 90. Anche Bnoscn (Kirchenstaat I 311), dice, che se anche un attentato di Francesco fosse realmente avvenuto, questo non avrebbe autorizzato al parricidio. 3 Vedi Bertolotti 324. Contro Ricci cfr. Rinieri nella Civ. Catt. 1924, I 38 s. 4 Così giudicano unanimi Hellwald (loc. cit.) e Rodani (44). 6 Vedi oltre a Rodani 45 s., anzitutto Rinieri 329 s. e Chledowski II •W. Intorno al tanto discusso latifondo dei Cenci, Terranuova, sulla via Labi-cana, che per lungo tempo era stato esposto alla vendita e finalmente fu acquietato da Gian Francesco Aldobrandini per un prezzo relativamente alto, vedi "'(assetti I 276 e Orbaan, Documenti 58 annot. c Intorno a Baronio e la condanna di B. Cenci vedi A. Ladri, Il Cardinal •monto e il processo di li. Cenci, nell’rie e storia XXXII (1913). Hellwald °c. cit.), giudica « esiste difficilmente un altro episodio, che abbia occupato