Pareri circa l’assoluzione di Navarra; ritegno del papa. 61 bondanti della Sacra Scrittura, dei padri della Chiesa, del diritto canonico e della storia ecclesiastica per appoggiare il loro parere e per respingere, spesso con parole violenti, quello dell’avversario. Dal gran numero delle competenti dissertazioni, due meritano di essere menzionate in modo particolare; l’una deriva dal celebre Spagnuolo Francesco Peña (Pegna)1 canonista addetto alla Rota, l’altra dal cardinale Alien. Il cardinale, che stava in relazioni intime con Filippo II, sosteime nel modo più aspro la finzione di Enrico IV, e che tanto la sua conversione quanto 1’ assoluzione non erano state che una pura commedia. Alien esige, che il Borbone pronunzi personalmente la sua domanda di assoluzione dinanzi al papa, poiché il suo rappresentante non meritava fiducia alcuna.2 Peña in un memoriale, presentato l’il settembre 1593 da Sessa al papa, esamina dapprima la questione, se in riguardo al ristabilimento della pace in Francia, Enrico doveva venir riconciliato, per poi vagliare, se il Borbone era veramente degno dell’assoluzione e se era da concedergli un’udienza. Peña risolvette queste domande nel modo più rigido ed in un senso sfavorevole per Enrico IV.3 Tommaso Bozio cercò allo stesso tempo di dimostrare colla storia, quali danni erano sempre risultati alla Chiesa, qualora si aveva prestato fede a principi eretici, i quali avevano protestato i loro sentimenti cattolici solo per l’acquisto di un potere terreno.4 Solo pochi si mantennero immuni dall’appassionata eccitazione, che si faceva sentire. Tra loro contavasi per primo il papa. Con meravigliosa precauzione e prudenza egli aveva conservato sin ora il necessario riserbo, per non dare agli Spagnuoli motivo a giustificate lagnanze, e per non respingere apertamente un sovrano, che come Enrico IV acquistava sempre più maggior importanza. Roma (specialmente il Cod. K. 45 e M. 13). * Altri nel Cod. 673 (35-jB-2), della Biblioteca Corsini in Roma, in Borghese III 75 e Arm. 2 vol. 91 dell’A r c li i v i o segreto pontificio e nel Barb. 5182 della Biblioteca Vaticana. Cfr. inoltre Vai. 6549 p. 94 s.: * An Henricus Borbonius poenitens sit a S. Pontífice admittendus. Citeriori * Memoriali in due volumi recentemente ritrovati, nell’A rebivio segreto pontificio, ebe ricevono solo ora la segnatura. Vedi pure più sotto n. 3 intorno ai Memoriali di Peña. 1 Vedi intorno ad esso Lämmer, Melet. 65 s. 2 Cfr. Bellesfeim, Alien 196 s. 3 * Discursus sive tractatus cui titulus: ludicium de tribus praetensis capitulis Henrici Borbonii et fautorum eius, Archivio «egreto pontificio. Cfr. Appendice Nr. 43. 11 relativo codice: Relationi e scritture dir erse nella causa di Henrico Borbone, raccolte da Francesco Pegna e molte scritte di sua mano era nel 1883 segnato: n. 33, ora: A. A., I-XVIII, n. 4020. Esso contiene ancora numerose altre * Dissertazioni, delle quali il mio amico defunto, A. Sauer, morto parroco di Heinricbau nel 1916, si era proposto di trattare. 4 * Scriptum Patris Tbomae Bozii de non admitiendo Navarro, ibid. Archivio segreto pontificio.