258 Commissione di pubblica beneficenza voleva condurre Sparta in Atene, Roma a Cartagine : volea l’impossibile, e faceva, come dicesi, la zuppa nel paniere; poiché se non aveva a sconvolgere le leggi della natura, ben aveva a superare le convenienze teatrali, non meno di cpieile insuperabili. La cosa è s'i vera, ch’ella non potette sciogliere il nodo e tagliollo, giacché tra 1’ Apollo ed il Gallo, scelse appunto le sale del Ridotto in s. Moisé. Nè si creda che qui tutte le difficoltà terminassero. Or venivano quelle della distribuzion delle parti. Era sottilmente a ponderarsi chi aveva ad essere il primo, e chi il secondo ed il terzo; eran da eleggersi i pezzi, da trovarne il numero, da bilanciarne la parità, da indovinare quasi i probabili applausi. Nè accade di dire sono bazzecole, migae. liete nugae seria ducunt, e in fatto di competenza e decoro, non ha parvità di materia. Le cose erano adunque con tali sottili avvedimenti composte, ogni riguardo era salvo ed ogni uomo pareva contento, quand’ esce che i pezzi musicali son tredici, numero dispari e climaterico , contro cui non vale la virtù dei virtuosi, nè si posson cantare ; poi una delle donne scopre clic nel quartetto el-1’ ha quattro battute di meno dell’ altra, infine quand’ il numero era pareggiato e I’ intrico del quartetto disciolto, ecco un’improvvisa indispo•