JQ2 mosphïre de malaise, de pauvreté même an milieu de ces somptuosités surannéesj onde gli atrii magnifici, le sale e gli splendidi marmi delle più belle opere che immaginassero le menli degli Scamozzi, dei Sansovini e dei Palladii, e che sudarono ad abbellire i Paoli, i Tinloretti, i Ti-ziani, i Vittoria e i Lombardi; quelle moli superbe che tolsero, maraviglia finor delle genti, al mare lo spazio, e il cui sforzo maggiore e forse il maggiore tesoro stanno sepolti nelle onde, queste si chiamano somptuosités surannées, nè possono destare in chi li mira se non pensieri di povertà e di disagio! E però: on voit combien il y a à retrancher de cette admiration traditionnelle qui ne peut guère se manifester que chez les personnes, qui n osent s’en affranchir, ou chez celles qui veulent faire partager aux autres la déception, dont elles ont été dupes. Ma il signor d’Haussez non è già di quelli, non ha ammirazioni tradizionali, non è dupe d’alcuno. È un ingegno superiore, privilegiato, che si ammira solo di ciò che gli pare, e aVenczia non gli parve di ammirarsi di niente. E però dica il mondo, dica la storia quello che vogliono, contro il mondo e la storia sta il voto del barone d’Haussez. Conchiude quindi che Venezia non è se non un ammasso, ei dice propriamente une réunion, poiché ei pare cos'i buono scrittore, come dotto ed