Le nomine cardinalizie di Clemente Vili. 463 animati i cardinali Baronio e Tarugi, risulta da una lettera di quest’ultimo dell’anno 1598, recentemente conosciuta, nella quale eirli si incontra con Baronio nel desiderio di rinunciare alla porpora, per ritornare di nuovo alla tranquillità del chiostro.1 Questi nuovi cardinali rivaleggiarono con gli anziani, quali un Valiero, un Tagliavia, un Federigo Borromeo, uno Sfondrato, un Aquaviva ed un Alessandro Medici, che dovette essere il successore di Clemente Vili. Se tra i molti cardinali si trovarono pure due di sentimento così mondano come Sforza 2 e Deti, servì questo, come Bentivoglio osserva, a far risplendere maggiormente le virtù degli altri. Clemente VIII però nulla tralasciò, per riportare Doti in una via migliore 3 D’altronde egli si serviva anche d’ogni occasione che si offrisse, per ricordare ai cardinali i loro doveri.1 Per quanti uomini eminenti contasse il collegio cardinalizio sotto Clemente Vili, pure la sua influenza come collegio andò visibilmente scemando. Ciò dipese in parte dall’indipendenza di Clemente Vili,5 molto sentita dai cardinali, e dalla posizione' predominante del suo nepote Pietro Aldobrandini; dall’altro lato dall’accrescersi dell’autorità pontificia e dall’istituzione delle 1 Vedi il testo della lettera nell’opuscolo L'Oratorio Filippino di Firenze, Firenze 1908, 71 s. ’Sforza divenne sacerdote solo nell’autunno 1614; vedi Studi e docum. XV 282. 3 Vedi Bentivoglio, Memorie 85 s., 126 s. La descrizione del Collegio cardinalizio di Clemente ¡VOI per parte di Bentivoglio (59 s. 92 s.) è completata da Dolfin. Relazione 479 s., 493 s., il quale discute sopra tutto la posizione politica dei cardinali e le loro speranze in un conclave. Lo stesso è il cago nell’* Informazione per il Marchese Viglienna citata sopra p. 188 n. 1, <“ nel Discorso, che si conserva nell’A rchivio Boneompagni in Roma, composto in vista d’un conclave e che contiene molte dicerie romane, e ' he è identico colla Relazione pubblicata da Ratti (Opuscolo ined. di Baronio SS ss.). Il Bolognese Fabio Albergati pubblicò Libri tre del cardinale, Roma 1598. Giov. Botero scrisse Dell'uffttio del cardinale libri II Roma 1599, ove ' ungono anche discussi gli obblighi dei cardinali di fronte alle eresie. Botero non viene giudicato giustamente da Meinecke (Die Idee der Staatsraison in der neueren Geschisehte, Monaco 1924); vedi Giorn. stor. d. lett. Udì. LXXXVI 176. 1 \ edi * Acta consist. card. S. Severinae al 10 marzo 1593, 28 marzo e 4 dicembre 1600 loc. cit., Biblioteca Vaticana; * Avviso del 29 dicembre 1593, Urb. 1061, ibid. Clemente VIII cercò pure di introdurre 1 ■ nuovo l’antica usanza che i cardinali si recassero a cavallo al Concistoro; vedi * Avviso del 28 marzo 1594, Urb. 1061, Biblioteca Vaticana, 1 per 1 anno santo (1600) Bauhgarten, Neue Kunde 17 s. Secondo 1’* Avviso 1 29 agosto 1601 (Urb. 1069) vennero ordinate delle prediche speciali per i 1 «liliali. Il cardinale Este, che diede scandalo col suo contegno (vedi Meyer, - «>