i4^ razze o specie, si possono dividere in parecchie famiglie o categorie. V’ha la famiglia dei critici giusti, i quali giudicano con coscienza per a-more di verità e di sapere, con fondamento e ragione, e se oggi trovano di che biasimare, con eguale sincerità e buona fede troveranno di che lodare domani. Questi sono i veri critici, quelli di cui volentieri ascolto gli avvertimenti e i consigli, e gradite al pari mi sono le lodi e le censure. Ma una tale famiglia per somma sventura delle lettere è assai scarsa, ed anche la più quieta e men'rumorosa. Tutte le altre d’assai la soverchiano e sono da essa essenzialmente diverse. Imperciocché chi critica, e qui criticare vuol dir biasimare, mordere, dilaniar, lacerare, per interna stizza, per furore d’antipatia o contraddizione, e chi per effetto di odio, di nimicizia o vendetta: sonovi critici nervosi, critici atrabilia-rii, che gridano e tempestano per bisogno naturale di sfogo, e ch’oggi lacerano il foglio, come batterranno domani la fantesca o il famiglio : critici gastro-enterici, che pensano e giudicano col diafragma od il colico; tremendi giudici massime in sull’ore della digestione, o il giorno dopo a uu banchetto. Sono infine i critici perpetui, veneranda famiglia ! la quale non giudica già per effetto di stizza, d’ antipatia, o di subito travasamelo di