278 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. ordinò nel giugno 1602 una rigorosa visita. Egli desiderava per l’archidiocesi di Praga anzitutto l’accettazione dei decreti di riforma tridentini, l’erezione d’un seminario per sacerdoti, e la convocazione di un sinodo provinciale. A quest’ultimo Duba non seppe risolversi. Ma Giovanni Stefano Ferreri, vescovo di Vercelli, che, quale nunzio, giunse in Praga nell’aprile 1604, si valse di tutt a la sua influenza per far convocare il sinodo e per la fondazione d’un seminario per sacerdoti.1 Le sue premure continuavano ancora, allorché Clemente Vili venne a morte. Il più efficace aiuto nella restaurazione cattolica in Boemia fu dato dai Gesuiti, i quali nelle loro chiese in Praga non predicavano solo in tedesco, ma pure in ceco, ed erano particolarmente attivi nel campo dell’insegnamento. I loro alunni, congregati iu sodalità mariane, quasi senza eccezione si dimostrarono più tardi nella vita pubblica valenti difensori della fede cattolica.2 Nella Moravia furono ugualmente da segnalare grandi progressi nella restaurazione cattolica. I posti più importanti furono conferiti solo a cattolici, e nelle città regie si andò contro al protestantismo.3 Un’impressione fortissima fu suscitata dal ritorno all’antica Chiesa del supremo e ricco giudice regionale Carlo von Liechtenstein, avvenuta nel 1599. Il papa stesso inviò le sue felicitazioni al giovane nobile,4 il quale si schierò tosto per la restaurazione cattolica nella Moravia.8 I fratelli di Carlo, Massimiliano e Gun-dakar, ritornarono ugualmente alla Chiesa cattolica.6 Il rampollo d’un altra famiglia di antica nobiltà, Francesco von Dietriclistein, 1 Vedi Meter 195, 234. 276, 280, 289, 295, 306, 310. Cfr. XovÀK loc. cit. 4 8. 2 Vedi I. S. Svoboda, Katolickà rejormace a marianska Druzina I' Krà-lovstói Ceském, Brünn 1889. Cfr. anche Kröss, Gesch. der böhm. Provilij der Ges. lesw I (1559-1619) Vienna 1910. 3 Cfr. Chlumeckt, K. v. Zierotin I 187 s.: Huber IV 356 s. 4 Vedi i * Brevi del 7 settembre e dell’ll dicembre 1599, L’originale nel-l’A r c h i v i o Liechtenstein in Vienna. Ibid. una * Lettera di ringraziamento di Carlo von Liechtenstein a Clemente VIII del 1° novembre 1599, ove egli assicura: « In eodem (se. gremio matris Eeclesiae), onmes licet inferorum portae adversus me fremant, non modo vivam ego, aiutante Deo. constanter ac moriar, verum etiam ut alii, qui mihi vel sanguine vel amore con-iuncti sunt, quique iurisdictione ac potestate quantulacunque mea tueatur, vivant, omnibus quibus unquam lieuerit modis, quoad inter homines egero, studiose curabo». Intorno a Carlo von Liechtenstein cfr. Falke, Gesch. des für sii. Hauses Liechtenstein, Vienna 1877, 127-242, spec. 130; Stloukal 22.>. 5 Vedi il Breve dell’8 aprile 1600 presso Dudik II 177. 6 Vedi il * Breve a Massimiliano von Liechtenstein del 22 gennaio 1600, Archivio Liechtenstein in Vienna. Cfr. Falke li 245, 270 s. La dissertazione, ivi menzionata, di Gundakar per la giustificazione della sua conversione, non si trova nell’ Archivio Liechtenstein ma invece ivi esiste tra le carte lasciate da Gundakar una dissertazione * Motiva, per la religion* cattolica, cuiusdam praedicantis conversi ad fuìem catholicam.