496 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo IX. pensato per il suo soggiorno. Ricci vide in un modo raeravi-glioso ricompensata la sua perseveranza e la sua incessante fiducia in Dio. Finalmente il grande progetto della conversione della Cina, che, come aveva già riconosciuto Francesco Saverio, sarebbe stata d’importanza decisiva per l’avvenire dell’Asia orientale, data l’influenza autorevolissima che questo Stato di antica cultura esercitava sul Giappone e su gli altri paesi vicini, potè essere iniziato con la speranza di un successo stabile. Nessuno sembravi' così adatto a questo lavoro quanto lo era Ricci, poiché i tratti fondu mentali del suo carattere erano, come dice il suo biografo, zelo coraggioso ed instancabile e allo stesso tempo saggio e paziente; precauzione e lentezza, per agire quindi con altrettanta energia; timore, per poter poi ardire di più.1 Valignani fece del tutto per appoggiare il Ricci. Nel 1604 egli gli inviò tre nuovi collaboratori, nel 1605 altrettanti. Inoltre lo rese del tutto indipendente dal rettore del collegio di Macao. I successi andarono poco a poco aumentando sensibilmente. Riguar-devolissimi scienziati ed impiegati si convertirono al cristianesimo con piena convinzione. A Nanking padre Rocca guadagnò il grande statista e scienziato Paolo Siu, il quale divenne il sostegno principale della giovane Chiesa. Nel 1605 si presentarono i primi due Cinesi per entrare nella Compagnia di Gesù. La cappella di questa in Pechino si dimostrò già troppo piccola; dopo poco tempo fu innalzata nella capitale del regno cinese una chiesa pubblica, nella quale vennero celebrati i santi misteri ugualmente come in Roma e negli altri luoghi del mondo cristiano. A quest’adorazione del « Signore del Cielo » accorreva un numero sempre crescente di neoconvertiti, di catecumeni, ma pure di pagani, i cui cuori erano stati toccati dalla grazia divina.2 L’opera delle missioni nelle isole Filippine prese uno sviluppo5 confortante mercè l’azione spiegata dai Francescani, dai Domenicani e dai Gesuiti, i quali tutti seppero adattare con saggezza e prudenza la loro instancabile attività alla popolazione indigena. Clemente VIII appoggiò principalmente i Gesuiti e i Domenicani. Il 14 agosto 1595 avvenne la divisione della diocesi di Manila, fondata da Gregorio XIII,5 e la quale abbracciava sinora tutta !■' 1 Vedi Tacchi Venturi nella Civ. Catt. 1910, II 39 s. il quale compeiu^* ivi in un bell’articolo i risultati dei suoi profondi studi raccolti nella ni»"-edizione dei Commentarli. Cfr. anche Brucker nelle Études CXXIV 751 s. 2 Vedi Gath. Eneyclop. XII 17 e Schmidlin 261 ss., ove trovasi la riu.i letteratura speciale. 3 Vedi Bull. IX 526 s., 529 s. Cfr. il * Breve a Filippo II dell’11 ma» 1592, Arm. 44, t. 36, n. 277, Archivio segreto pontili'1' 4 Vedi la presente opera, vol. IX 740-741. . 5 Vedi *Acta consist. Cod. Barb. lat. 2871, III, Biblioteca