.34 E però si trae egli in campo il malaugurato discorso? Ed io corro subito col pensiero a qualche cosa d’analogo o di simile, e comincio subito fra me stesso a cantare con Ovidio: Pria che il cicl fosse, il mar, la terra c il foco, Era il foco, la terra, il cielo e il mare, Ma il mar rendeva, il ciel, la terra e il foco Deforme il foco, il cicl, la terra c il mare. Che ivi era e terra e cielo e mare e foco Dov’era e cielo e'terra e foco e mare, e così via via; tanto che in mezzo a questa con-fusion di pensieri e parole che s'intendono e non s’intendono, la mente si sparge in un dolce obblio, e nella confusione degli elementi primitiva, mi dimentico d’ogni altra confusione o caligine originata. Ben è vero che spesso uno avrebb’ agio a dar fondo al più vasto magazzino della memoria, prima che avessero fine certi discorsi: ma qui ancora ho miei particolari spedienti. Questi sono disagi, intendo dei discorsi, da prendersene come in amore, in cui la vittoria è di colui che fugge. E appunto io fuggo : in pochi luoghi mi ci si vede più; mi rivedranno col buon tempo, quando i pensieri e i discorsi saran più lieti o almeno più varii. Ora ho altri mezzi d’ingannar le ore. Il signor Allegro non creda ch’io le spenda tutte a leggere od a studiare. No, i