314 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. decise d’inviare il proposto del suo capitolo a Roma, acciocché ottenesse un breve per il re di Francia, che lo sconsigliasse dal far questo, ed ottenesse inoltre l’annullamento della bolla con la quale Gregorio XIII aveva assegnato i beni ecclesiastici in Savoia all’ordine dei cavalieri dei Ss. Maurizio e Lazzaro.1 Il nepote del vesoovo doveva essere il compagno di viaggio e presentare una terza domanda; il vecchio Granier desiderava avere il suo proposto quale coadiutore nell’episcopato.2 Francesco, che fin d’allora era chiamato dal duca l’apostolo del Chablais,3 ebbe l’onore che il papa stesso presiedesse al suo esame per vescovo.4 Egli ottenne pure in sostanza ciò che desiderava per il bene della sua diocesi; alcuni punti secondari, che erano ugualmente stati richiesti, furono riservati alla decisione del nunzio di Savoia.5 Dopo lo splendido riconoscimento dei suoi lavori per parte dell’ambiente romano, Francesco dovette vedere i suoi successi messi in forse. In una nuova guerra con Enrico IV, nell’anno 1600 le truppe francesi invasero il paese, Berna e Ginevra si unirono alla Francia e chiesero l’estensione dell’editto di Nantes anche sul Chablais; un governatore calvinista confiscò ivi i beni ecclesiastici, un pastore protestante alla testa di armati vi introdusse di nuovo pastori protestanti.6 Ma la burrasca passò senza recare troppo danno; la pace di Lione (1601) rese pure gli sforzi di Francesco utili per il distretto di Gaillard, che apparteneva ormai alla Savoia; incoraggiati dall’esempio del Chablais, anche gli abitanti del Gaill;; <1 ripresero la fede cattolica, che però ivi, proprio alle porte di Ginevra, non si era mai spenta nei cuori.7 Dopo la pace ebbe finalmente luogo pure l’erezione delle parrocchie più necessarie: 26 nel Chablais e 10 in Ternier, mentre l’ordine dei cavalieri dei Ss. Ma urizio e Lazzaro perdeva il diritto a quelle rendite parrocchiali.8 Il duca cercò ora di rafforzare il movimento religioso nel suo paese anche per mezzo di ordinanze sovrane.9 Contro tale appoggio dato 1 Hamon I 340. Granier voleva già nel 1597 mandare Francesco a Roma, per soddisfare per mezzo di lui al suo obbligo vescovile della visita « ad limili: : v. Granier al nunzio Riccardi il 20 novembre 1597, presso Pkratb 365 s. 2 Hamon I 352, 358. 3 Ibid. 354. 4 Ibid. 358 ss. Clemente Vili già il 29 maggio 1597 aveva inviato uu Breve di lode a Sales (Pératé 339). Cfr. Archiv /. sehweiz. Oesch. XIII 274. 5 Hamon I 365. Ibid. 354 ss., un sunto circa le richieste. 8 Ibid. 386. 7 Ibid. 395, 401. 8 Ibid. 397. 9 Editto del 20 giugno 1601: che si ascoltino le prediche dei Cappuccini, che si accetti la fede cattolica, e si inviino i fanciulli in scuole cattoliche (presso Boverius II 968 s.); del 31 luglio 1601; a favore della Sainte Maison (ibid. 965 ss.).