CAPITOLO XII. Incremento della scienza e dell’arte. 1. La predilezione per gli scienziati e per gli scrittori, che Clemente Vili aveva già manifestato da cardinale, fu da lui conservata anche dopo divenuto papa. In quale alto grado egli apprezzasse i meriti intellettuali, è dimostrato chiaramente dalla preferenza ch’egli dette agli scienziati nel conferire le più alte dignità ecclesiastiche. Subito nel primo concistoro venne conferita la porpora a Francesco Toledo, il quale passava per l’uomo più dotto della Spagna. Anche nelle creazioni seguenti vennero presi in considerazione sempre uomini di scienza : così nel 1596 l’ora-toriano Francesco Maria Tarugi, il canonista Francesco Mantica e lo storico più grande del suo tempo, Cesare Baronio. Il più distinto dei teologi d’allora, il gesuita Boberto Bellarmino, ricevette nel 1599 il cappello rosso. Allo stesso tempo vennero accolti nel senato della Chiesa Silvio Antoniano e Domenico Tosco, ovunque noto come celebre canonista. Nella concessione della porpora a Du Perron, avvenuta nel 1604, erano stati decisivi anche i meriti scientifici di quell’uomo, che fu chiamato l’Agostino della Francia.1 Fra coloro che circondarono il papa, si trovarono uomini distinti, di grande cultura letteraria, quale Guido Bentivoglio e Giampietro Ma (Tei. Clemente Vili durante la mensa si faceva leggere volentieri opere scientifiche; così, tra le altre, gli scritti del celebre teologo inglese Tommaso Stapleton, il quale era considerato come uno dei migliori polemisti della Chiesa contro i novatori. 2 Clemente Vili prese viva parte al fervido ardore della vita scientifica di quel tempo. Un numero di teologi vennero onorati 1 Intorno ai summenzionati cfr. sopra p. 29 s., 36 s., 126 s., 182 s., 461 s. anche in Appendice, n. 43. Vedi Hcktek, Nomenclátor, I 59.