Le diffidenze del papa proseguono; la bolla di assoluzione. 103 Caratterizza la mente fredda di Clemente Vili il fatto, che, in mezzo al giubilo della Curia ed alla gran lode1 espressa dall’eloquente Cardinal Agostino Valiero, egli non esagerasse il valore dell’accordo con Enrico IV, ottenuto dopo indicibili pene. Parata lo felicitò il 22 settembre, mentre faceva un confronto coll’infelice pontificato di Clemente VII, sotto il quale l’Inghilterra andò perduta per la Chiesa. Ad un altro Clemente, così soggiunse il Veneziano, spetta la gloria meritata d’aver riconquistato, con l’aiuto di Dio incessantemente implorato e col suo savio contegno, un re potente ed una nobile nazione già staccata più o meno dal centro dell’unità, e salvato così innumerevoli anime. « Voglia Iddio, » rispose il papa, « che il re Enrico si mostri veramente cattolico e perseveri nel suo proposito ».2 L’antico sospetto riguardo alla sincerità del re, che traspariva chiaramente nelle parole del papa, ebbe per effetto, che la consegna della bolla d’assoluzione fosse ritardata, finché non giungesse la sicura notizia della buona accoglienza dell’accordo, da parte di Enrico.3 Perciò Alessandro Del Bene non potè partire per la Francia, con quell’importante documento, che il 7 novembre.1 Egli portò seco nello stesso tempo un breve, diretto al sovrano della Francia, in data 1 novembre.5 La bolla di assoluzione porta la data del 17 settembre 1595.6 Questo documento, uno dei più importanti, che sia mai uscito dalla Cancelleria pontificia, era stato composto da Silvio Antoniano.7 Ivi vengono narrate brevemente le trattative precedenti e indicate esattamente le condizioni imposte ad Enrico IV. La bolla comincia così: « Se Noi consideriamo la sovrabbondanza della grazia divina nella tua conversione e riflettiamo con lo sguardo indagatore della Nostra mente come tu, dalla più densa oscurità degli errori e delle eresie, quasi da un abisso del male, per un atto potente della destra del Signore, sia venuto alla luce della cattolica verità, allora Ci vediamo costretti dalla meraviglia e dall’ammirazione ad esclamare coll’Apostolo: O grandezza dei tesori della sa- 1 Cfr. * De paterna caritate Clementis Vili S. P. erga amplissimum re-gnum Galliae ad Pridericum eard. Borromaeum arcbiepiscopum Mediolanens., composto dal Cardinal Ag. Valiero, nel Cod. B II 5 della Biblioteca di San Pietro in Vincoli in Roma (usufruito da Làmmer, Zur Kir-chengesch. 44 s.), inoltre nel Vat. 5550, p. 17 s. e Barb. 2511, p. 23 s., Biblioteca Vaticana, e nelle Carte Strozz. dell’ Archivio di Stato in Firenze (v. Carte Strozz. I 2, 544). 2 Vedi Paruta, Dispacci III 296. 3 Vedi Lettres d’Ossat I 174. Cfr. Paruta, Dispacci III 324 s. 4 Vedi Lettres d'Ossal I 184. 5 Vedi * Brevia Arm. 44, Archivio segreto pontificio. 0 Bull. X, 304 s. 7 Vedi * Cod. 15 M. 43, p. 46 dell’A rchivio segreto pontificio.