I] gran Mogul Akhbar: l’unione della Chiesa nestoriana. 497 missione, in quattro vescovati e nello stesso tempo il suo innalzamento ad archidiocesi. Ad essa rimase la parte centrale dell’isola di Luzon, mentre la parte settentrionale venne assegnata alla nuova diocesi di Nueva Segovia; quella meridionale alla diocesi di Nueva (’áceres e le isole rimanenti dell’arcipelago alla diocesi di Cebú. Questo nuovo ordinamento si dimostrò sommamente vantaggioso. Esso consolidò il cristianesimo nelle regioni già convertite e dette un’unità vigorosa all’azione missionaria nelle regioni ancora pagine. La missione si sviluppò così favorevolmente sotto il domenicano Michele Benavides, nominato nel 1595 vescovo di Nueva Segovia, che delle tre province pagane della sua diocesi, nel corso di pochi anni, due vennero quasi del tutto cristianizzate, e la terza di già in parte. Quando nel 1602 morì Domenico de Salazar, Benavides succedette a lui nella sede arcivescovile di Manila. Anche in questa nuova influentissima posizione quell’ottimo metropolita promosse i lavori dei missionari con uno zelo instancabile. Alla stia morte, avvenuta il 25 giugno 1607, egli venne rimpianto dagli Spagnuoli e dai neoconvertiti come un padre e venerato come un santo. Sotto Clemente Vili si ridestò pure la speranza di una conversione del Akhbar, gran mogul delle Indie.1 Questo potente regnante aveva richiesto nuovamente l’invio di Gesuiti.2 Nel maggio 1595 comparvero i padri Girolamo Saverio, un congiunto dell’apostolo del Giappone, ed Emanuele Pinhero in Lahore, ove furono assai nirtesemente accolti dal gran mogul. Akhbar dette loro il permesso di erigere delle missioni in Lahore, Camba ia e Agra, le quali fiorirono rigogliose, malgrado le diverse ostilità dei maomettani. Nel Natale del 1599 in Lahore numerosi catecumeni si recarono con delle palme in mano, traversando le vie della città ornate di fiori, •illa chiesa dei Gesuiti per ricevervi il battesimo. Anche persone altolocate erano ira i convertiti. Nel 1600 Akhbar confermò in iscritto 'I permesso della libera predicazione del Vangelo, concessa prima '"lo oralmente, e poi sovvenne anche la costruzione della chiesa 'lei Gesuiti, eretta nel 1602 in Agra: fece copiare l’immagine della Madonna di S. Maria del Popolo che ivi si trovava e la fece collo- 'i' ana; Gams 113-115 insieme alla letteratura ivi indicata; Neher nel ret^ Kirchenlex. VI2 692; Americ. Cath. Hist. Soc. XI (1900), 455. * fr. oltre alla narrazione di Du Jakric (v. voi. IX, 737, n. 3). G. B. Pe-*■’ 1 ni, Informatione del regno et stato del Gran He di Mogor, della sua persona eie. '"nqietture della sua conversione alla nostra s. fede, Roma 1597 (lat. Mogun-t'«e 1598). 2 Questo avvenne per la prima volta nel 1589, ma gli inviati d’allora erano ■fiuti disperando di ogni successo. Ciò non venne approvato in Roma; 1592 VENCIUS 451; Mullbauer 145 s, Clemente Vili diresse il 17 dicembre - "na Lettera ad Akhbar per raccomandargli i Gesuiti; v. Bull. IX, 646 s. •'astor, Storia dei Papi, XI. 32