424 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo Vili. amico dell’unione rutena, prestò fede ai racconti di Demet io e 10 accolse così affabilmente, che il pretendente del trono russ ¡«H chiese la mano della sua figlia Marina. La risposta venne riman. lata finché Demetrio si fosse presentato in Cracovia al re. Accompagnato da Mniszech e dal suo genero, il principe Constanti no WiànioAvi- eki, si recò Demetrio al principio del marzo 1604 nell’antica cap didelfo Polonia. Ivi il palatino di Sandomir imbandì il 13 marzo un grande banchetto, il cui eroe fu Demetrio, benché questi, pi : riguardo ai senatori ancora dubbiosi, osservasse, per quanto issi* possibile, l’incognito. Anche il nunzio pontificio Rangoni prese parte alla festa. Il misterioso pretendente fece una buona impressione su lui: la sua bianca mano affilata indicava un’alta origine: franco nel conversare, il suo atteggiamento e il suo contegno avevano qualche cosa di grandioso.1 Rangoni menziona aneli" il grande porro sotto l’angolo dell’occhio sinistro e l’accorciann nto d’un braccio,2 nel che si volle vedere un contrassegno dello se mi-parso figlio dello zar. Demetrio ebbe il 15 marzo un’udienza privata con il re di Colonia nel Wawel. Questa fu decisiva per il contegno di Sigismondo. 11 quale non volle credere in principio all’identità del pretendènte. Dopo si decise il re di favorire Demetrio e lo dimostrò colmandolo di doni.3 Il nunzio Rangoni si era finora mantenuto del dio neutro. Il 19 marzo egli parlò per la prima volta con Denv rio, al quale riuscì di guadagnarsi il rappresentante del papa.4 -ingoili mise poi il pretendente del trono in rapporti col Gesuita Gaspare Sawicki.8 Di fronte a questi due, espresse Demet ■ . il desiderio di venire accolto nella Chiesa cattolica. Dopo di e- ersi accertato della serietà delle sue intenzioni, Sawicki ricevetl da lui il sabato santo, 17 aprile 1604, nel collegio S. Barbara dei Gesuiti, la professione di fede cattolica.7 A causa dei seguaci assi del pretendente tutto ciò avvenne in segreto. 1 Vedi ibid. 67 s., ove pure una riproduzione del ritratto di Demeti : nel Museo storico in Mosca. 2 Vedi Pierling III 68 s. 3 Vedi ibid. 69. 4 Vedi ibid. 73 s. 5 Con questo fatto, provato per la prima volta da Pierling (Pome et ll,e' trius 14 s.) su la base di documenti, cade l’opinione più vecchia, diffusa p larmente da Ranke (Pàpsle II8 256) in una cerchia più vasta, che l’intrigo tM''r stato combinato dai Gesuiti e dal nunzio, e che Sigismondo solo più tardi -j < stato guadagnato a questo passo. È pur errata la spiegazione di Ranke, > 1 “ la conversione sia stata precipitata. Ranke si attiene in ciò alla Historia