296 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. capitolo la giurisdizione civile.1 Ma del resto il governo fece quanto ei’a in suo potere per opporsi al protestantismo e per appoggiare la rinnovazione religiosa. I vescovi spiegarono uno zelo assai lodevole.2 Svolsero la loro attività secondo lo spirito della riforma cattolica in Malina, Mattia Hovius (1596-1620),3 in Anversa, Levinio Torrentius (morto noi 1596) e Giovanni le Mire (1601-1611),4 il fratello dello storico ecclesiastico Aubert le Mire;6 in Bruges Carlo Filippo Rodoan (1604-3616);6 in Namur Giovanni Davé (1594-1595), Giacomo Blasé 3 596-1600) e Francesco Busserei (1602-1615);7 in Tournai Giovanni Vaudeville (1588-1592) e Michele d’Esne (1596-1614);8 in Arras Matteo Moulart;9 nelle condizioni più difficili in Roermond Enrico Cuyck,10 ed in Bois le Due Gilberto Masius (1594-1614), l’amico e compagno di sentimenti di S. Francesco di Sales.11 Se i vescovi si trovarono nelle difficoltà, non mancò il papa di animare il loro coraggio.12 In Liegi insistette Clemente Vili energicamente per le misure di riforma.13 Nel 1600 egli potè esprimere al vescovo di Andrea d’Austria del 22 aprile e 9 settembre 1597 e i * Brevi all’arciduchessa Isabella del 15 febbraio 1602 ed all’arciduca Alberto del 26 aprile 1602, contenenti una nuova esortazione, in cui si fa allusione ad alcune espressioni cortesi dell’arciduca. Arm. 44, t. 46, nn. 12 e 128, Archivio segreto pontificio. 1 Vedi Cauchie-Maere, Recueil 6 annot. 2 Vedi A. Pasture nelVAnnuaire de VTJniv. de Louvain 1908, 341 Corresp. de Frangipani I lui. 3 Vedi Gallia christ. V 12. 4 Vedi Gallia christ. V 131. La Relatio status eccl. Antwerrp. nell’ A r -chivio del Concilio in Roma, inviata dal L. Torrentius il 29 aprile 1591 a Roma, fu stampata negli Anal. p. servir à l'hist. eccle's. de Belgiqi