736 41. Papa Clemente Vili all’Inquisitore Antonio de Matos de Noronha Vescovo di Elvas1 Roma, 19 settembre 1596. Quasi giornalmente giungono in Roma cristiani portoghesi, venuti dall’ebraismo detti nuovi cristiani e fanno racconti circa la diversità di questi nuovi cristiani; gli uni osservano integra e inviolata la fede; altri però professano ipocritamente il nome cristiano, conservando invece le superstizioni dei loro antenati; essi odiano i veri cristiani loro connazionali e cercano con calunnie di implicarli nella loro condanna quando essi stessi vengono puniti dall’inquisizione. I veri cristiani si lamentano, inoltre che gettati così in carcere, esaminati dal-l’Inquisizione « per interrogatoria suggestiva » vengono così irretiti da costringerli ad ammetter cose, che essi non hanno fatto. Noi ti avvertiamo di ammonire gli inquisitori e i giudici dell’inquisizione a procedere dietro legittimi indizi e non dietro una erronea deposizione, e che « omnino a suggestionibus ac captiosis interrogationibus abstineant ». Brevia Arm. 44, t. 40, 11. 379, Archivio segreto pontificio. 42. Lettera autografa di Papa Clemente VIII a Filippo II Re di Spagna.2 Frascati, 15 ottobre 1596. « Carissime in Christo fili salutem et apostolicam benedictionem. Sa la maestà Divina a cui non è occulta cosa alcuna, che desideriamo con tutto l’affetto dell’animo nostro poter apportare alla M. V. refrigerio e consolatione e non travagli e fastidii di animo, il quale desiderio è così intenso che ci ha fatto indugiare quanto abbiamo potuto a por mano alla penna, ma procedendo le cose tant’ oltre per non aver a rendere conto a Dio di esser cane morto, non valens latrare, siamo stati necessitati violentar la natura nostra, e rappresentare a V. M. con nostro infinito dispiacere le oppressioni che si fanno dalli ministri della M. V. alla giurisditione ecclesiastica, talché per quello che si vede dagli effetti poi, che abbiamo deliberato di estinguerle. Il che ci ha fatto qualche volta sospettare, che sia vicino il dì del giudicio, poiché uno de’ segni, secondo Chiesa santa, è quando conculcabitur clerus, e castigando le cose di Fiandra delle quali abbiamo scritto brevi particolari a V. M. • e cominciando dal regno di Napoli è intollerabile il strapazzo, che si fa ai poveri vescovi et a beni loro, pigliando ardire ogni barone ben piccolo per il fomento, che hanno dalli consegli, e Vicere di conculcarli, spogliarli delli beni e ragioni loro, e sino a circondarli con violenza le cose, e poco meno, che metter mano alle persone loro. Giudie i 1 Cfr. sopra p. 465. 2 Cfr. sopra p. 151 s.