38 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo I. Uomo di tutt’altra stampa era Pietro Aldobraudini. Esteriormente insignificante, piccolo, segnato di vaiolo, affetto d’asma e d’una tosse cronica, egli ebbe in compenso i più alti pregi spirituali: prudenza, zelo, fortezza d’animo e senso pratico.1 Nel suo zelo per la causa cattolica, come nel suo amore per l’arte, egli s’incontrava con Cinzio Aldobrandini, ma, al contrario di questo, era un naturale affabilissimo e seppe sempre conciliare abilmente. In tutti gli affari egli si manifestò diplomatico nato. Perciò non può recar meraviglia, ch’egli, sebbene di vent’anni più giovane di Cinzio e d’ingegno meno vivace di questi, abbia pure potuto sorpassare il suo rivale, nel favore del papa. Ciò si manifesta anche nel fatto che a lui fu assegnata una rendita molto superiore, 40.000 scudi annui, mentre Cinzio non ebbe che un assegno di 20.000 scudi. Se anche Gian Francesco Aldobrandini, oltre il Cardinal Pietro, ebbe ugualmente qualche influenza, pure fu questi l’uomo al cui giudizio il papa dava il più gran peso.2 Pietro seppe adattarsi ottimamente all’indole di Clemente Vili e quasi supplirlo. Se talvolta il papa era troppo impetuoso, allora egli sapeva calmarlo, mitigare la sua severità, e sopratutto interporsi ove questo fosse necessario. Siccome Pietro era nelle migliori relazioni coi diplomatici, la sua influenza e la sua stima crebbero di giorno in giorno. Col tempo egli divenne, dopo il papa, al quale era sinceramente devoto,3 la persona più importante di Eoma. Egli sbrigava molto bene gli affari in corso, quando Clemente Vili era ammalato. Chi si rivolge a questo cardinale, così giudicava l’ambasciatore veneziano, Giovan Dolfin, nella sua relazione di resoconto dell’anno 1598, è sicuro di raggiungere il suo scopo.4 La preponderanza di Pietro su Cinzio, che miglia » di Cinzio era composta, oltre i servitori, di 18 persone; v. Ruolo di Clemente Vili, p. 18 s. 1 I suoi tratti sono ripresi bene sulla medaglia, riprodotta da Fumi, Legazione, tav. 1. Un ritratto ad olio nella Villa in Frascati. Il busto, che ivi era una volta, viene ora conservato nella Villa Aldobrandini a Porto d’Anzio. 2 Vedi Dolfin, Relazione 457 s. Cfr. Partita, Relazione 443 e particolarmente Bentivoglio, Memorie 51 s.; Venier, Relazione 33 s., come pure la * Relazione p«r il Cardinal Este, Are bivio di Stato in Vienna, stampata nell’Appendice Nr. 57-60. Cfr. anche Ameyden presso Garampi, Del valore 336. Cifre ancora più alte di quelle di Dolfin sono date da una * Nota delle entrate del Cardinal Pietro, pur troppo senza data, nell’ Archivio Aldobrandini in Roma 43. Nr. 35 secondo la quale la spesa annua per la casa del cardinale era di 23920 scudi. Qui vengono pure registrate le prebende del cardinale, dalle quali egli ritraeva in tutto un introito netto di 17433 scudi; v. Appendice Nr. 87. Ranke (Franzós. Gestii. II2, 18) confonde Pietro con Francesco Aldobrandini. 3 Nel suo * Testamento (Archivio Aldobrandini in Roma) egli lo costituisce nel 1600 suo erede universale; v. Appendice Nr. 63. 4 Vedi Dolfin, Relazione 457. Cfr. Carte Strozz. I 2, 368 s., e * Avviso del 22 ottobre 1597, TJrb. 1065, Biblioteca Vaticana. Quando