Le istruzioni per Medici (10 maggio 1596). 107 presso il re ed i ministri per la pubblicazione dei decreti di Trento; se a ciò si opponessero delle difficoltà insormontabili, allora la cosa non doveva venir precipitata, ma nemmeno perduta di vista. Proprio come un tempo aveva fatto Pio Y, si doveva intanto lavorare alla vera introduzione dei decreti del concilio, mediante la nomina di buoni vescovi, coll’incremento degli Ordini, colla scelta di buoni predicatori e coll’abolizione degli abusi nel conferire i benefici. Allo stesso tempo il legato doveva dimostrare cbe queste riforme erano nel beninteso interesse del re e del suo regno, e che Enrico IV aveva espressamente promesso la pubblicazione dei decreti del Concilio. Andavano raccomandati al re tutto il clero ed i suoi interessi. L’istruzione esprime poi la speranza del papa, che Enrico IV non si lascerà trattenere dalle difficoltà, che certo non mancheranno, dal professare pubblicamente la fede cattolica. Se Enrico darà il buon esempio, esso sarà una predica per tutto il regno. Essendo il re cresciuto guerriero, le cose religiose erano da lui ignorate, perciò si doveva trattarlo col massimo riguardo e prudenza, come un albero piantato di recente. Poiché i parlamenti si arrogavano un’autorità indebita anche di fronte al clero, occorreva far rilevare, che un freno in queste usurpazioni sarebbe pure nell’interesse della stessa corona. Per soccorrere la Francia in ogni maniera, il papa aveva concesso un giubileo speciale. Il legato doveva esercitare il suo ufficio gratuitamente, così l’aveva tenuto a suo tempo anche Clemente VIII nella sua missione in Polonia. Brevi speciali raccomandavano il legato non solo al re, ma pure ai vescovi e all’aristocrazia.1 Contemporaneamente fu nominato nunzio in Parigi Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova.2 Il 10 maggio Medici ricevette la croce di legato e lasciò Roma il giorno seguente ; il 22 giugno egli giunse in Lione, ove gli fu fatta una splendida accoglienza.3 Allorché egli si avvicinò alla capitale francese, gli toccò un onore straordinario: il re stesso con un grandioso seguito, nel quale i duchi di Montpensier, Mayenne e Nemours, il 19 luglio 1596 venne ad incontrare il legato sino a Mont- 1 Vedi i * Brevi ad Enrico IV, all’alta aristocrazia ed ai vescovi di Francia, del 10 maggio 1596 nell’ Arni. 44, t. 40, n. 182, 184 ss., Archivio segreto pontificio. Nel t. 59, p. 5 è il Breve a Enrico IV in data 12 maggio 1596. Ibid. p. 1 s., la * Bolla su le facoltà per Medici del 19 giugno 1596. Il giubileo per la Francia, del 23 maggio 1596, nel Bull. X 267. 2 Vedi il * Breve a Enrico IV del 10 maggio 1596 nell’Arm. 44, t. 40, n. 238 (cfr. 239-250), Archivio segreto pontifìcio. 3 Vedi * Acta consist. loc. cit., Biblioteca Vaticana. Intorno al viaggio del legato v. il * Diarium P. Alaleonis (Barb. 2815, Biblioteca Vaticana), il quale accompagnò Medici (cfr. Arch. d. Soc. Bonn. XVI 24 s.) e la particolareggiata * Descrizione del viaggio di andata e ritorno, fatta da Francesco Gregorii da Terni, dedicata il 14 novembre 1599 al cardinale P. Aldobrandini nel God. T. 5, 10, n. 1, pp. 1-62 della Biblioteca Angelica in Roma (cfr. Narducci 577) e nel Vat. 6291, Biblio-