Scelta di una via di uscita. 65 profondamente angustiato, poiché in ogni caso, comunque egli si decidesse, prò o contro Enrico, erano da aspettarsi i più gravi pericoli. « Noi ci troviamo in una selva oscura; d’ambo le parti si cerca di spingerci a passi estremi. Un buon re in Francia sarebbe la più grande fortuna, uno cattivo, la rovina per la Chiesa » disse egli.1 Il pericolo d’uno scisma era stato già prima ripetutamente additato da Partita. Esso impressionò profondamente Clemente Vili,2 che fece esaminare un’altra volta il prò e il contra, dai cardinali della Congregazione Francese e da quelli dell’inquisizione. I pareri erano divisi. Tre dei cardinali appartenenti all’ Inquisizione erano per la ripulsa; tre altri erano indecisi. Gli altri sette erano per l’ammissione di Nevers, però con una serie di condizioni limitative.3 Anche Clemente VIII che si consigliava in tutto con Toledo,4 si decise per quest’ultima. Il 6 novembre si adunarono in Vaticano i cardinali della Congregazione Francese e dell’Inquisi-zione, sotto la presidenza del papa. Fu deciso di inviare un messo a Possevino, il quale dovesse far conoscere a Nevers la via scelta per l’uscita. Secondo questa, poteva Nevers venire a Roma, non quale ambasciatore di Enrico, ma solo quale persona ’ privata e senza alcuna pompa; inoltre gli era vietato durante il suo soggiorno, limitato a dieci o quattordici giorni, sia il visitare che il ricevere cardinali.5 Queste condizioni, che imponeva la situazione, non ancora abbastanza chiara in Francia,6 furono accettate da Nevers. Gli Spagnuoli, mediante le loro spie, si studiavano incessantemente, di conoscere ciò che succedeva in Vaticano.7 Il papa pertanto, nella seduta del 6 novembre, aveva imposto il segreto circa le discussioni sotto minaccia della scomunica maggiore, 1 Lettera di Palmio del 9 ottobre 1593 presso Ricci II 119 s. Ibid. una relazione simile dello stesso del 16 ottobre. 2 Vedi la * Relazione di Giulio del Carretto del 9 ottobre 1593, Archivio Gonzaga in Mantova. 3 * Die dominica 24 Octobris 1593 S. D. N. Clemens VIII congregavit ' oram se cardinales congregationis Galliae et congregationis Inquisitionis et lectis quibusdam litteris missis a legato Franciae et a Possevino rogavit an dux Nivernensis esset recipiendus et audiendus. Tres cardinales Deza, Asco-lanus et Sfondratus tenuerunt quod non, tres fuerunt dubii, reliqui, videlicet septem tenuerunt pro admissione. Note autografe di Pr. Peña nel Cod. D. 56 (di recente segnate diversamente, cfr. più innanzi) Archivio segreto pontificio. Vedi anche il * Protocollo di Santori nell’Appendice Nr. 13-16. 4 Cfr. la Relazione di G. Giglioli del 6 ottobre 1593 presso Ricci II 163. 5 Vedi il * Protocollo del 6 novembre 1593 nell’Appendice Nr. 13-16, A r c bivio segreto pontificio. Cfr. inoltre Partita, Dispacci II 95, 99 e nell’Appendice Nr. 17 la * Relazione di Giulio del Carretto del 6 no-'embre 1593, Archivio Gonzaga in Mantova. 6 Cfr. De Leva su Partita I xxiv. ’Così * riferisce Giulio del Carretto il 9 novembre 1593, Archivio Gonzaga in Mantova. Pastor, Storia dei Papi, XI. 5