XXIV Il barone Ludovico von Pastor. diletta Storia, rilevando che « egli credeva di aver dimostrato come sia, possibile di unire la più rigorosa verità storica con il massimo amore-per la Chiesa ». Tornato in salute, proseguì con novella energia l’opera monumentale. Ma le novelle indagini proseguite con tanta diligenza accrebbero così il materiale storico che il volume quarto dovette uscire in due parti. Intanto egli notava che man mano che le indagini archivistiche progredivano, appariva sempre più chiara la grande e gigantesca rinnovazione che nel secolo xvi era venuta compiendosi in seno alla Chiesa,, per cui, parallela alla riforma protestante, che aveva strappato a lei tanti popoli, veniva compiendosi la grande riforma cattolica che avrebbe dapprima arrestato l’opera dello scisma, indi rinnovato spiritualmente la parte restata fedele, per poi quindi passare al contrattacco e alla riconquista. Pastor aveva iniziato i suoi studi, come abbiam visto, da questo tema, e su questo tema volle egli fermarsi particolarmente nella sua Storia. Ne venne così, che dei grandi papi della riforma e rinnovazione cattolica che vanno dal 1540 al 1650 richiese ciascuno un proprio volume: Paolo III, Pio IY, Pio V, Gregorio XIII, Sisto V, Clemente Vili,. Paolo V, Urbano Vili, ciascuno fu trattato in un volume separato, volumi densissimi di storia e di documenti, volumi che rivelano coma in quel secolo di santi, non ostante i difetti comuni, tutta l’azione dei grandi papi che fiorirono, grandi nel senso rigorosamente ecclesiastico, avesse avuto per centro e per mèta la rinnovazione della Chiesa, e la riconquista del terreno perduto. E in questo suo intenso studio di far conoscere appieno al mondo la grandiosa opera di rinnovazione e di restaurazione della Chiesa cattolica, calunniata e disprezzata dal mondo protestante, sta tutto il pregio caratteristico della sua opera monumentale. Egli volle presentare nella sua intierezza meravigliosa questo grandioso fenomeno spirituale, uno dei più belli nella storia della Chiesa, mostrando come il papato fosse stato la grande forza che aveva deciso ed operato il cambiamento. * * * Questi volumi, da lui scritti nel forte vigore dell’età matura, sona i più originali e i più belli di tutta l’opera. È in questa caratteristica data dal Pastor alla sua Storia dei Papi, che essa si differenzia da quelle scritte da Eanke e Creighton, perchè questi due seguono, nello scrivere la loro storia, il motivo politico : il primo, influenzato da un materiale di secondo ordine, l’unico che era a sua disposizione, seguì principalmente lo svolgersi della potenza politica del papato e la sua sorte in mezzo al sistemarsi degli Stati europei; il secondo seguì ancor più l’aspirazione che i papi avevano avuto nel periodo della Rinascenza per un potere terreno, mentre il Pastor pose a base della sua storia la missione che il papato, non ostante il mutarsi delle vicende politiche, ha