252 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. prediche riportarono molti, specialmente fra l’aristocrazia austriaca, al cattolicismo.1 Il duca Guglielmo Y si diede ugualmente premura a sostenere nell’impero la riforma e la restaurazione cattolica, sebbene egli non fosse sempre in grado, causa la sua sfavorevole situazione finanziaria, a corrispondere a tutte le richieste che venivano a lui dirette. Così egli non si lasciò commuovere,2 malgrado tutte le esortazioni di Clemente Vili, ad un intervento nella questione per il vescovado di Strasburgo. Più volte Guglielmo si attirò il biasimo di Clemente Vili, per l’eccessivo zelo nell’ottenere vescovadi ed abbazie per i suoi figli. Il duca però in queste sue frequenti domande non ebbe di mira solo il vantaggio della sua famiglia, ma pure l’incremento della restaurazione cattolica, e perciò il papa abrogò 3 ripetuta-mente le prescrizioni ecclesiastiche che vietavano l’accumulamento di prebende, alla cui osservanza egli di solito era così attaccato. Guglielmo V, dal lato suo, si schierò per la restaurazione cattolica anche in quelle provincie ove egli non era spinto da speranze di guadagno. In Eichstätt ed Augusta egli cercò di ottenere l’elezione di vescovi veramente cattolici; inFrisinga, Bamberga, Wiirz-burg ed in Jülich egli promosse la causa cattolica. 4 Eicco di risultati per il cattolicismo fu l’intervento di Guglielmo in Stiria. Il suo cognato, arciduca Carlo, che ivi di fronte ai protestanti si trovava in una posizione per nulla facile, inviò nel gennaio 1590 il suo figlio dodicenne Ferdinando a Ingolstadt, perchè ivi ricevesse la sua formazione in un ambiente del tutto cattolico, sotto la direzione dei Gesuiti, dapprima nel loro ginnasio e quindi nell’Università. 5 Dall’autunno del 1587 fin alla primavera del 1591 anche il cugino di Ferdinando, il duca Massimiliano, si trattenne all’Università d’Ingolstadt. Nella primavera del 1593 intraprese il principe ereditario di Baviera un pellegrinaggio a Roma, ove i suoi fratelli minori, Filippo e Ferdinando, destinati per la carriera ecclesiastica, avevano 1 Yecli Meyek 169, 341, 401. 2 Causa le spese insostenibili per lui, d'un soggiorno permanente in Roma, aveva egli in principio anche respinto l’offerta del papa di nominare un principe bavarese cardinale. Il giovane principe Filippo, accolto nulladimeno il 15 dicembre 1596 nel Sacro Collegio, ed ornato colla porpora il 2 febbraio 159/ nella chiesa di S. Michele in Monaco, moriva già il 18 maggio 1598 nella sua città vescovile di Ratisbona, ove aveva con zelo lavorato per la riforma cattolica. 3 Vedi Stieve IV 270 s., 279, 308, 374 s.; Riezlee IV 655 s. Intorno al cardinale Filippo di Wittelsbach vedi Hist.-polit. Bl. CXXIV 143 s. 4 Vedi Stieve IV 35 s. 385. 6 Vedi Htjeter II 231 s.