TEMPIETTO S. GIOVANNI. PANTEON PEI CADUTI PER LA PATRIA. Il Prefetto comunica - 16 agosto 1904, il progetto approvato dalla Commissione provinciale per risanamento e ristauro dell’ antichissima chiesa di S. Giovanni, per farne un tempio ai caduti per la patria nella lotta del risorgimento nazionale. L’Ufficio scriveva al Ministero che della vecchia chiesa non rimane che la facciata colla lapide e lo stemma della famiglia Nimis del secolo XIV. Ultimamente la chiesa servì da magazzino, ed essendo poi a ridosso dei colli, assorbì tale umidità che bisogna anzitutto risanarla. Crede degno d’ encomio il progetto di farne un tempio dedicato alla memoria dei patrioti, ma crede consigliabile nell’esecuzione la massima semplicità. Bisogna mantenere a posto la lapide, e lo stemma dei Nimis, limitandosi in basso ad un rivestimento dell’ altezza di circa due metri con grandi lastre di pietra d’ Istria, eh’ è il materiale più resistente, incidendo sulle lastre il nome dei caduti, e provvedendo, col risparmio così ottenuto, ad una decorazione pittorica della cupola ; decorazione che potrebbe essere messa a concorso, come pure la statua simbolica della Patria del Friuli, da collocarsi nel centro dell’ abside come un altare. Queste idee comunicate al Sindaco ottenero il suo consenso, e furono approvate pure dal Ministero, ma non furono poi seguite. Il 22 febbraio 1906, eseguito il ristauro, il Prefetto inviò il progetto di collocare un busto del senatore Luigi Pecile nel centro della loggia. Il progetto fu approvato dal Ministero, sul conforme parere della Commissione provinciale e dell’ Ufficio. CASE ED ALTRI EDIFICII. Casa in piazza del duomo n. 2, già Scuola di S. Qirolamo. - Nell’eseguire alcuni lavori di ristauro, alla facciata, venne scoperto in una nicchia un dipinto di m. 1.80 X 1.60 in deplorevoli condizioni, dipinto altra volta esposto alla pubblica vista, e da forse un secolo ostruito, bucato inoltre per l’introduzione d’ una mensola, destinata a portare un fanale per illuminare l’ingresso della casa. 11 dipinto era di Francesco Alessis d’Udine colla data del 1494 e il De Boni difatti nella sua {Biografia degli artisti, scrisse che sulla porta d’una casa, già Scuola di S. Girolamo, a Udine, 1’ Alessis in quell’ anno dipinse a fresco una figura di questo Santo. Fatto sta che il dipinto per quanto ridotto in pessimo stato, fu ristaurato senza chiederne la debita autorizzazione e l’Ufficio, per la regola, ha creduto di dover informarne il Ministero. Casa Qubertini - 'Dalentinis in via Daniele ¿Manin. - Questa casa del secolo XIV caratteristica, fu demolita senza darne avviso perchè non iscritta nell’elenco degli edifici monumentali. Alle rimostranze dell’ Ufficio, il Prefetto risponde che la casa era in condizioni statiche deplorevoli e che la demolizione fu permessa, colla condizione della conservazione del portone e dello stemma, che furono dati dal proprietario al Museo della città. Casa Lorentz ora ¿Morpurgo in via {F$elluno. - La casa è del secolo XIV, come quella di cui si parla qui sopra. Il 5 dicembre 1876, l’ispettore di Prampero comunica che, facendosi lavori in una stanza d’ angolo del secondo piano, si scoprì una nicchia coperta da un portello dipinto a fiorami, come le pareti della stanza, ed entro la nicchia si trovò un dipinto ad in-causto diviso in dieci scomparti, rappresentanti la Vita di Gesù, della fine del secolo XV. La N. che si legge sul dipinto, potrebbe indicare il pittore Nicola Friulano, del quale si trova cenno in quell’ epoca. Contemporaneamente in una stanza del terzo piano, che serviva da granaio, sopra quella ove si scoperse il dipinto suaccennato, si trovavano le pareti dipinte a riparti geometrici di forme di- - 202 -