Per gli altri lavori radicali, di cui potesse aver bisogno la monumentale Porta Pallio, pregò il direttore del Genio militare di far approntare un progetto, per trasmetterlo, a mezzo dell’ Ufficio regionale, al Ministero. Intanto assume la sorveglianza dei lavori d’urgenza. Il Ministero diede il nulla osta per questi ultimi. TORRIONE IN VIA DELLE POSTE. La Commissione, nella seduta del 28 febbraio 1907, dà voto favorevole ai lavori di ristauro chiesti, consistenti nella continuazione del paramento murale guasto, in cotto o bugnato di pietra viva, secondo che nel lavoro si scorga com’ era prima. PORTONE DEI BORSARI. ¿Mensole elettriche. Il 1° dicembre 1902, 1’ architetto da Lisca comunica che gli operai del tram elettrico hanno rotto le pietre di chiave delle due arcate dei portoni dei Borsari, iscritti nell’ elenco degli edificn monumentali, e vi hanno collocati quattro ferri con dadi per assicurarvi un sostegno per il filo elettrico. L’Ufficio, invocando l’art. 5 del Regolamento 25 novembre 1895 n. 642, in relazione all’art. 7 della legge 7 aprile 1902, n. 184, e all’art. 51 del regolamento 16 giugno 1902 n. 288, domandò la sospensione dei lavori. , Il Municipio rispose che non si poteva parlare di sospensione per la ragione troppo semplice che i lavori erano già eseguiti, e aggiunse ch’era impossibile evitarlo. Nessuno è tenuto all’ impossibile, esso dice, sebbene la parola impossibile sia tante volte una parola molto elastica. Fatto sta che l’Ufficio fu consigliato a lasciar correre, perchè coll’ elettricità, in diretta corrispondenza coi fulmini, bisogna esser cauti. CASTEL S. PIETRO. Il Ministero della guerra propone a quello dell’ istruzione di consegnargli ì ruderi d’un antico castello, in prossimità della caserma di S. Pietro. Il castello antichissimo esisteva sino dai tempi del dominio romano, al sommo del colle a pie’ del quale si trovano gli avanzi del Teatro romano. L’ Ufficio — giugno 1903 — esprime il parere che il Ministero dell’ istruzione riceva m consegna da quello della guerra gli avanzi del castello e li ceda alla sua volta al Comune, in vista degli scavi da fare che promettono d’essere assai interessanti. Il Ministero accetta e chiede che 1’ Ufficio scriva al Coir.une proponendogli la cessione in uso perpetuo e il Municipio consente in massima. Più tardi ha anzi più volte sollecitato ma invano la cessione, almeno sino al luglio 1910, quando la provincia di Verona fu staccata dall’ Ufficio (v. sopra). TEATRO ROMANO. Ex chiostro S. Girolamo - Ex chiesa Ss. Siro e Libera - Casa del custode. - Per gli scavi del teatro romano si temeva 1’ abbattimento della antica chiesa di Ss. Siro e Libera : ma il Municipio lo escluse. In seno alla Commissione provinciale dei monumenti - 4 maggio 1906 — fu fatta la do- - 248 -