Fig. 135 - Armatura per il ristauro della cuspide. delle opere più urgenti da eseguire, ottenendo il contributo, oltre che del Ministero della P. I., del locale Municipio, della Fabbriceria e dell’ Economato dei Benefizi Vacanti. Dopo l’allarme nel 1902, dinanzi alle apprensioni suscitate da ogni parte per la incolumità pubblica, l’Ufficio chiese al Ministero l’autorizzazione di costruire l’impalcatura di servizio, che fu eseguita, a tutta estesa del pinacolo, in dodici ripiani e dell’ altezza complessiva di m. 25 (fig. 135). Fino dal primo esame l’attenzione dell’Ufficio fu specialmente richiamato sulle condizioni tanto dell’ottagono inferiore che della piramide sovrapposta, in cui le profonde corrosioni, i distacchi ed i crepacci si presentavano nella muratura in forma così allarmante e pericolosa, da reclamare immediati provvedimenti di urgenza. Fu notato che in tre falde dell’ottagono, a levante tramontana, la corrosione aveva ridotto lo spessore del muro, che era di 0.26 a soli 0.13 e che nelle commettiture dei mattoni e della cornice, le filtrazioni di pioggia penetravano ad infracidire le interne impalcature e scale di legname, ridotte pressoché inservibili. Già un pezzo della cornice dell’ottagono era caduto sul ripiano sporgente della cella campanaria, senza fortunatamente provocare sinistri, e tutti gli altri pezzi si mostravano pericolanti perchè poco internati e solo trattenuti da arpioni di ferro arrugginito. Fu notato eziandio che i tiranti interni di collegamento delle falde della piramide più non si prestavano al loro ufficio, perchè privi di chiavarde, o perchè non chiuse da muro alle estremità ; inoltre che la sommità della piramide assieme all’acroterio e croce terminale, apparivano lesionati da una grossa crepatura trasversale, e strapiombanti, in pericolo di rovinare. In questo stato di cose, 1’ Ufficio potè farsi l’idea che il ristauro doveva eseguirsi con ogni possibile circospezione, poiché una qualunque svista od imprudenza avrebbe potuto provocare la caduta del pinacolo e dell’ impalcatura, sulla piazza e sui vari edifizi sottostanti. Iniziati i lavori fu quindi necessario adottare il sistema di avanzare gradatamente per anelli di muro ed imbibizioni di cemento, incominciando in senso inverso, e cioè a partire dal-l’acroterio, verso la base della piramide, avendo l’avvertenza, ad Fig 136 - Campanile dopo ¡1 ristauro °gni anello, d’impiegare provvisorie cinture di presidio, alle varie altezze e di mano in mano che procedeva il lavoro. In base alla piramide sopra la cornice, fu poi stabilmente collocata una cintura metallica otta- - 223 -