318 piegare quel fulgido capo, fulgido di giovinezza, di grazia e di men caduchi tesori, nell’aspetto di colui che si raccomanda. E questa natura pavida e peritosa ella serbò in tutta la rappresentazione, e ad essa conformò la sua parte. Non vi dico che con eguale felicità di successo ella trovasse ed eseguisse tutte le varie toccanti e tragiche situazioni di questo dramma pieno d’ effetto e d’ azione ; ei vollero anzi trovarci qua e là alcun controsenso, qualche ira-perfezione; ma mio Dio! che cosa non trovano i critici ? Quanto a me la leggiadria di quella cara persona, 1’ eleganza e la grazia di tutti i suoi movimenti; eleganza e grazia che non sono effetto d’arte e di studio, ma che si portan dalla natura nascendo come la luce degli occhi, la memoria, o il pensiero, e che 1’ arte anzi e lo studio, che pur tutto fanno, le disfarebbero, mi parvero cose superiori ad ogni critica, e in esse appunto è il secreto di quella nuova magia, di quello strano incanto, che da per tutto la seguono, e che sorgon fin dal suo nome. Oltracciò lasciate che dicano, ella colse con molto garbo, e spesso con grande pensiero tutti i piò bei punti del dramma, e li vesti dell’azion conveniente. E, per esempio, quel timore che 1’ occupa dinanzi al padre, di cui, conscia della propria colpa, non osa sostenere il guardo severo;