con un terzo il Ministero, con L. 2500 1 Economato generale, e il benemerito parroco don Pa-ganuzzi pel resto, con offerte sue e dei privati. I lavori al tetto furono compiuti ; la scopertura degli affreschi lungo la navata centrale, nella cappella centrale e in quella di S. Michele, fu completata. Coro intagliato. - Quanto ai lavori di ristauro del Coro intagliato, firmato Marco da Vicenza, colla data del 1488, nulla ostando il documento dal quale risulta che il pagamento fu materialmente fatto ad un Leonardo Scalamanzo, essi furono eseguiti, collaudati e pagati. Le condizioni del Coro erano disastrose. Mancavano pezzi d’ intaglio, strappati dall’ urto di corpi contundenti ; mancavano pezzi di tarsia ; erano stati asportati dodici piccoli busti dalle cuspidi ; perduta in gran parte la doratura. La Commissione nominata dal R. Prefetto aveva espresso il voto che fossero completate le tarsie e gli intagli sulle traccie di ciò che rimaneva, senza però rifare i piccoli busti, nè la doratura, mantenendo le tavole di sfondo dietro le cuspidi. Fu incaricato il prof. Cadorin di fare un saggio di ristauro, che fu trovato lodevole, per cui gli fu affidato il lavoro. La spesa preventivata era di L. 2500, compresa nella perizia generale di L. 29800 ; la quota del Ministero era del terzo, come pel resto, cioè di L. 833.33; il parroco assunse gli altri due terzi ; ma siccome il lavoro eseguito dal Cadorin, sotto la sorveglianza della Commissione, costò molto di più del previsto, il parroco pagò tutto il rimanente e di ciò gli va data amplissima lode. ‘T^iapertura finestre. — Per dare maggior luce all’abside centrale, ove furono scoperte le antiche decorazioni a fresco sui nervi della volta, e riaperte le antiche finestre ad ogiva, non sovrapposte come di solito, ma contrapposte, 1’ Ufficio regionale aveva proposto prima della crisi del campanile di aprire una piccola finestra sul secondo cortile del Comando in Capo del Presidio attiguo alla Chiesa, che avrebbe dovuto essere munita di vetri a prisma luxfer della ditta Marconi di Milano. Pel dubbio però che questo sistema desse effetti di luce parziali e non uniformi, il progetto fu abbandonato. Ripristini. — Verificatisi nel dicembre 1903 disordini nella facciata principale, coi fondi forniti dal parroco fu fatto riparare il muro, sostituendo alla lunetta sinistra una bifora ogivale, che doveva logicamente esistere in origine, ma della quale non furono trovate le traccie. 11 progetto fu eseguito, in seguito ad accordi verbali preliminari tra il Prefetto ed il direttore dell’ Ufficio, senza però presentare regolare progetto al Ministero, benché questa fosse la condizione espressa negli accordi suddetti. L’ 1 I giugno 1906 il Prefetto comunicava una perizia di L. 7738.99 per eseguire anche a destra della facciata la bifora già costruita a sinistra, allontanando i monumenti corrispondenti all’ interno, e demolendo la volta della navata, per rimettere in luce 1’ antico soffitto. L’ Ufficio accettava la prima proposta, eh’ era la conseguenza naturale di ciò eh’ era stato fatto, men persuaso del resto ; e su questa divergenza fu invocato il voto della Commissione centrale, e, dopo ripetuti sopralluoghi di quest’ ultima, che furono continuati dal Consiglio superiore di Antichità e Belle Arti che le succedette ; dopo gli assaggi fatti dall’ Ufficio che provarono che esistevano le traccie della travatura del precedente soffitto, fu dal Consiglio superiore autorizzata la demolizione della volta, colla conchiusione che non fosse da accordare il sussidio di L. 2000 dall’ Ufficio proposto e dal Ministero accettato. A questo punto 1’ Ufficio ha dovuto intervenire, domandando che la promessa fatta fosse mantenuta, e il sussidio fu dal Ministero confermato. II sussidio però non fu dato che per la costruzione della bifora destra e per la scopertura - 37 -