a 13 Sui confini del voto, onde il confuso Caos ha principio, e con tacite penne La traccia io ne seguia per l’infinita Solitudine; ognuna interrogando Qual alma in sé chiudesse, e mi dolea Che il suo muto splendor voce non era Perchè l’indole e i sensi a me n’ aprisse. Il Petrarca, a cagion d’esempio, per render con le immagini della poesia il diletto, che in lui pio-vea la cara vista della sua donna, fa che la natura a quell’ aspetto s’ abbellì^ e nascano sotto esso i piedi di quella i fiori c 1’ erbette i quali Pregati pur che il bel piè li prema o tocchi, Il Moore rende aneli' egli 1’ eguale concetto, ma lo veste con queste immagini grandiose e sublimi : E mentre d’ una lieve orma sfiorava Questa valle d’csiglio a lei straniera, Un alto dritto palesar parea A più puro elemento, ove il suo piede Premere un luminoso astro dovesse Al mutar d’ogni passo. Cosi tutti i pensieri sono temperati a questo carattere particolar di poesia, e le immagini partecipano della sublimità del soggetto. La stessa umana natura, i terrestri costumi, e le passioni sono improntati da questo ideale celeste; poiché il poeta canta il mondo novello, quando la natura non era ancora sì digradata e