varono al Museo perchè comperati dallo stesso direttore, che non ricordò che anche per queste vendite da Ente morale a Ente morale, pur riconosciute dalla legge, occorre di caso in caso 1’ autorizzazione Ministeriale. Cancellata nella cripta. Il 12 novembre 1909 l'architetto da Lisca scrive all’Ufficio che il parroco a sue spese vuol porre una cancellata alla cripta ; dice che, proponendo opportune modificazioni negli ornamenti, che non sono in armonia coll’ ambiente, si potrebbe contentare il parroco senza bisogno d'interrogare la Commissione. L’ Ufficio però credette che la Commissione dovesse essere interrogata. CHIESA S. EUFEMIA. Ristauri al tetto. Il 20 settembre 1906 l ing. architetto da Lisca annuncia l’inizio dei lavori di ristauro al tetto. L’ Ufficio scrive al Ministero, proponendo che sieno sorvegliati dallo stesso da Lisca. 'Vendita altari. ‘Instauro affreschi. — La Commissione provinciale, nella seduta del 24 luglio 1907, non solo si oppose alla domanda di vendita d’altari, ma anche alla domanda di ristauro degli affreschi perchè non ne avevano bisogno. CHIESA SS. APOSTOLI. Avendo vent’ anni fa un fulmine portato via la punta al cupolino del campanile, 1’ arciprete si è rivolto ai parrocchiani, i quali risposero così bene all’appello, che l’arciprete, compiuto il lavoro del campanile, domandò, coi denari che gli avanzavano, di atterrare un andito intorno all’abside e una tribuna a ridosso della facciata, costruzioni recenti. E vero che il vice-ispettore Sgulmero appoggiava la domanda ; ma pare che si creda che quando si fa una domanda non sia necessario aspettare la risposta, perchè, quando 1’ Ufficio fece eseguire il sopralluogo, la tribuna era già demolita. CHIESA S. MARIA DEL PARADISO. L’ Ufficio protestò contro la rimozione della tavola di Liberale da Verona, che in occasione della festa delle Reliquie fu trasportata ad un altro altare, senza le debite cautele, tanto che cadde col pericolo che si staccassero pezzi di colore già smossi. CHIESA DI S. CHIARA. Durante il ristauro d’ un pilastro tra il presbiterio e la navata, fu scoperto un sigillo sepolcrale con stemma e iscrizione, sotto il quale si trovavano gli avanzi d’ un sacerdote vestito di stola, camice, piviale e manipoli, una fibbia e una medaglia. La tomba dev essere stata manomessa nei ristauri del 1866. Si trovarono poi altre lapidi. Sebbene si fossero fatti lavori in un edificio monumentale senza autorizzazione, l’Ufficio, visto che nulla era stato fatto contro la statica e l’estetica, scrisse al Ministero, chiedendo la sanatoria. Nella Commissione provinciale si sostenne in questa occasione, contro il rappresentante dell’ Ufficio, la tesi (che 1’ Ufficio crede assolutamente ereticale) che non è necessario chiedere il permesso quando la monumentalità d’ un edificio non fu notificata direttamente agl’ interessati. La legge 20 giugno 1909 n. 364, richiede la notificazione solo per gli edifici e gli oggetti di proprietà privata, ma per gli Enti morali sono. Però anche colla legge precedente, che non faceva distinzione, sa- - 279 -