XVII. Di ota novità' ih tiazza a s. Marco. Senza troppo presumere di me medesimo Sso fare una predizione, certo di non cadere in eri ore, e questa predizione è che il presente articolo sarà letto più volentieri dalle donne che Son dagli uomini. Alcuni uomini anzi, quella alasse p. e. che sta per le cose antiche, e dice mal delle nuove, le persone che dicono male «die nuove come delle antiche, dell’Appendice, come del foglio, che dicono male in somma di tutto, e il cui numero non è nè meno sì ristretto, Berti inariti indiscreti i quali hanno 1’ ostinazione di non riconoscere tutta l’importanza, e il »antaggio che una bella ritrae da un nuovo ve-ftito ed avranno persino il coraggio di contraitarglielo; tutte queste persone, io diceva, si dichiareranno forse in questo momento contro di me: io stesso nella doppia qualità di marito, e di persona, in un certo particolare, letterata, io flesso ne scrivo tremando. Si tratta di farmi nientemeno che guida e scorta alle belle mie legatrici ad un Magasin de modesj però il titolo Hion conduca in errore. Non si varcan già qui « Alpi o il mare Tirreno; le parole sono francesi, ne convengo; ma il Magasin è in Italia, anzi