V’era però chi pensava che la chiesa sarebbe venuta a mancare di luce e si mostrarono contrarii al ripristino, ma forse non tenevano sufficiente conto che la tinteggiatura della chiesa assorbiva maggior luce di quanto ne desse la maggior apertura delle lunette in confronto delle antiche finestre. Infatti oggi che le volte ripresero la loro calda e bianca intonazione primitiva, come risultò dallo scrostamento della tinta sgradevole del 1600, la chiesa dei Frari sembra più luminosa che mai. A nessun restauratore poteva venir in capo di sostituire la lunetta con una forma ibrida dove 1’ arco a tutto sesto si sposa all’ arco acuto. Il caso che ha fatto ritrovare 1’ antica finestra, diede altresì 1’ avvertimento che certi ripristini sono impossibili. Contemporaneamente alla ricostruzione delle finestre (fig. 62 e 63) ed al risanamento dei muri sottostanti, venne trovato che sotto ripetuti strati di scialbo esisteva un’antica decorazione (fig. 59). Si trattava di una tinteggiatura in rosso, imitante il mattone, divisa con righe bianche sottili orizzontali, più grosse Fig. 63 - Fenditure sulla muratura del transetto * i* verso S. Rocco. quelle verticali. I finti mattoni disposti a disegni erano dipinti a fresco su di uno stràto sottilissimo d’intonaco lisciato. La tonalità da campata a campata variava anche notevolmente. Per la tema che avesse a mancare luce, ma più ancora per ritornare alla chiesa l’aspetto suo originario, furono aperte tutte le finestre delle navi laterali che stanno sopra altari o monumenti, lasciandole vedere per quel tanto che permettevano altari e monumenti. Nella cappella del Cristo, anticamente dei Fiorentini, fu trovato che l’occhio che dà sulla facciata aveva all’ interno un contorno in vivo, ma esso pure dipinto. Nella ghiera dell’ arco sono alternate delle teste di leone dipinte in giallo e gigli fiorentini dipinti in rosso. La fattura corrisponde alla prima metà del secolo XV e corrisponde all’epoca intercendente fra la concessione (1436) e l’epoca della consacrazione (1442). Sagrestia. - Quando stavasi ancora lavorando nelle fondazioni del campanile e mentre si do- Fig 64 . Sacris|ia de| Frar¡ pr¡ma M veva provvedere d’urgenza alla sicurezza della vòlta sopra l’altare del Cristo, nuovi allarmi sorsero per la stabilità della sacristía. Le vòlte della sacristia apparivano in grave sfacelo, massime quella contigua all’abside. Parimente caratteristiche fenditure mo-stravansi attorno all’arco trionfale. I pilastri esterni presentavano disgregamenti ed inclinazioni inquietanti. - 84 -