EX CHIOSTRO S. APOLLONIA, ORA AVVOCATURA ERARIALE E SOCIETÀ DI NAVIGAZIONE LAGUNARE.
     L’ ex chiostro di S. Apollonia, dell’ antica Scuola dei Lineroli, la più completa costruzione romanica eh’ esista ancora a Venezia, fu imprigionato da un edificio estraneo, con sovrapposizione di due piani alle colonnine del chiostro, che non erano fatte per sopportar tale peso.
     Naturalmente il chiostro si deve conservare, ed un progetto di rinforzo fu appunto presentato dall’ Intendenza di finanza, trattandosi di proprietà demaniale, con rifacimento di colonne, allacciature metalliche, se non addirittura riempimento degli archi. L’Ufficio però, non approvando questo sistema di rinforzo, che sanziona un male, anziché toglierlo, e credendo invece che si debba rinforzare il chiostro liberandolo delle sovrapposizioni, volle che il progetto fosse sottoposto alla Commissione provinciale, la quale, collo scopo anch’essa di tutelare l’antica costruzione romanica, chiese il voto del Consiglio superiore d’antichità e belle arti, il quale augurò che venga dall’ Ufficio studiato un completo progetto di ristauro d’indole statica e artistica ad un tempo, col quale si provvegga all’ apertura delle arcate ora murate e alla demolizione di tutte quelle superfetazioni, che, oltreché costituire uno sconcio, rappresentano un pericolo statico, per uno dei più antichi e importanti monumenti dell’ età romanica, facendo voti altresì che il Ministero ottenga le maggiori facilitazioni dal-1’ Amministrazione utente dell’ immobile.
     Il Ministero, partecipando all’ Ufficio il voto del Consiglio superiore, gli chiese di approntare il progetto domandato, salvo il contributo del Demanio, che questo non rifiutò in massima, sebbene proporzionatamente all’ utile che l’edificio ristaurato potrà recargli.
     Il progetto fu compilato nel senso della liberazione dell’ex chiostro dall’edificio che lo preme e l’opprime, ma 1’ Intendenza di finanza non ha ancora concretate le sue controproposte.
EX FONDACO DEI TEDESCHI, ORA INTENDENZA DI FINANZA E UFFICIO POSTE E TELEGRAFI.
     Sin dal febbraio 1906 si manifestarono alcune fenditure, che fecero intervenire l’Ufficio che riconobbe la necessità di ristauri.
     Nel 1908 il panico si è rinnovato, e 1’ Ufficio chiese anzitutto che fossero trasportate altrove le macchine telegrafiche, eh’ erano di soverchio peso, al terzo piano del palazzo, consigliando lavori che furono eseguiti dall’ Ufficio tecnico di finanza.
     Non sono però ancora compiuti i lavori da farsi, perchè un recente sopralluogo dell' Ufficio ha verificato il bisogno di continuare i ristauri per la via lodevolmente seguita sinora.
     A ffresco del Giorgìone. — E noto che le due facciate del Palazzo erano dipinte a fresco ; dal Tiziano, quella di terra; dal Giorgione, quella sul Canale. Gli affreschi del Tiziano sono completamente spariti, e non si possono vedere che con atto di fede, mentre una figura del Giorgione è abbastanza conservata, e difesa con una ramata.
     L’Intendenza di finanza per la migliore conservazione dell’affresco del Giorgione, ne ha domandato
lo	stacco, e il trasporto in un Museo ; 1’ Ufficio però non credette di poter prendere una risoluzione senza il voto della Commissione provinciale e della Soprintendenza delle RR. Gallerie e oggetti d’arte.
PALAZZO GRIMANI, ORA CORTE D’APPELLO.
     Alla domanda di collocare un ascensore, riducendo a porte tre finestre del lato del palazzo verso la calle, l’Ufficio non si oppose in massima; ma poiché l’ascensore si sarebbe visto dal Canal Grande, propose di studiare un altro progetto.
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