CHIESA SUCCURSALE DELLO SPIRITO SANTO. Anche qui fu presentato un progetto della Fabbriceria pel ristauro della facciata, ma l’Ufficio, pur raccomandando una modificazione nel senso di provvedere alle parti inferiori di pietra, già tanto logorate, non credette di dover includere il ristauro tra quelli da farsi sul fondo comune. L’ Ufficio conchiuse per la demolizione del campaniletto alla romana senza importanza artistica e in istato di deperimento, tanto più che la chiesa ne ha un altro. CHIESA DEGLI OGNISSANTI. Un progetto per radicale ristauro della chiesa e del campanile, compilato per cura dell’ Opera pia Giustinian Ospedale dei cronici fu dall’ Ufficio trasmesso al Ministero con voto favorevole, non essendovi nulla che alteri la struttura del monumento, ma tendendo solo al consolidamento dell’ edificio. Il Ministero prese atto, consentendone 1 esecuzione. Dal muro presso la chiesa degli Ognissanti, al lato di levante, furono tolte e depositate presso l’imprenditore, le antiche croci m ferro che 1 adornavano. Fu raccomandato al Municipio, che diresse i lavori, di conservarle per rimetterle a posto. CHIESA S. PANTALEONE. L’allarme del 1902, non risparmiò questa chiesa. I malanni verificati sono stazionarli quindi non inquietanti. Nel 1911, per filtrazioni d’acqua dal tetto, 1’ Ufficio preoccupato del soffitto dipinto dal Fumiani, ha fatto eseguire un sopralluogo, presentando poi una perizia di L. 3980, sulla quale ha domandato il concorso della Fabbriceria e dell Economato. In un oratorio speciale dedicato alla Madonna di Loreto, attiguo alla sagrestia, si trova una Madonna del trecento scolpita policroma, di scuola pisana, alta centimetri 55. Fra il parroco che la riteneva di proprietà privata, e la Soprintendenza delle Gallerie che la riteneva invece di proprietà della chiesa, il Sub-economato dei Beneficu vacanti si unì all’ opinione della Soprintendenza delle Gallerie. Sestiere di S. Croce. MUSEO CIVICO. Al Museo civico furono date in deposito due pietre, provenienti dalla cappella del Rosario, a S. Gio. e Paolo, una collo stemma Lion, l’altra coll’ iscrizione corrispondente, colla condizione che il deposito cesserebbe, qualora, nel caso di riapertura al culto della cappella, si stabilisse di ricollocarle a posto. Il direttore del Museo denunciò le cattive condizioni statiche della statua di Marco Agrippa nella quale si verificarono movimenti dovuti all’ ossidazione dei sostegni di ferro adoperati per legare i varii frammenti della statua ; domandò un sopralluogo per procedere poi d’ accordo col prof. Pellegrini, soprintendente per gli scavi d’ antichità, al consolidamento della statua. L’ Ufficio premetteva che, essendo la statua un oggetto d’ arte, dovrebbe essere chiamato il Soprintendente delle RR. Gallerie ; ma dovendosi anzitutto considerare la questione statica, consta- 108 -