2 |6 XI. U» DISEGNO SINGOLARE. Quando Gray nel suo Cimitero campestre, alla vista delle tombe dei poveri bifolchi esclamava: « Quanti agresti Milton giaccion qui forse o-scuramente sotterra! » ei fece una grave e filosofica considerazione. Quanti ingegni rimangono inonorati e confusi col volgo, i quali per poco che a loro sorridesse la fortuna accrescerebbero gloria e nominanza alla patria! Un fatto a questi giorni accaduto fra noi, potrebbe illustrare, se pur fosse d’ uopo, questa luminosa verità coll’ esempio. In un magazzino da vino nella parrocchia di s. Salvatore a Rialto, soleva bazzicare da alcuni giorni un forestiere che all’abito si sarebbe detto, ed era forse, un povero artiere del contado. Nella breve dimoralo sconosciuto strinse fra la gioia dei bicchieri qualche amicizia col bettoliere, ond’è che venuto a partirsi disss a colui, che voleva lasciargli una memoria di sè, e in questo, preso un carbone, si pose a disegnare sul muro della taverna l’erma d’un Turco. Se non che avendo il d'i dopo trovato che quel primo lavoro era stalo tocco da altre mani inesperte, lasciatolo a mezzo, cercò un altro luogo nel-