tava che la statua si trova in condizioni tali da domandare, pur non presentando pericolo immediato, un pronto ristauro, togliendo intanto la causa del male, ed asportando alcune parti aggiunte ; sostituendo con rame o bronzo le ritenute eh erano in ferro, e cambiando forme e disposizioni di alcune. Si rimetteva per la parte archeologica al giudizio del prof. Pellegrini. ANTICO MAGAZZINO DELLA REPUBBLICA A S. STAE. In seguito a richiesta dell’ Ufficio di fortificazioni, 1’ Ufficio dichiarò per iscritto che i vincoli ai quali è sottoposto il fabbricato, si limitano alla conservazione della facciata sul canal grande e del fianco verso il rio del Megio. Per opera dell’ Autorità militare fu consolidato quest’ ultimo. LAPIDI ANTICHE. L’ Ufficio pregò il Municipio, che acconsentì, di rimettere a posto la lapide relativa alle corse dei Tori, che trova vasi sul muro di cinta d’ una corte in fondamenta dei Cereri, a S. Maria Maggiore. Nella stessa parrocchia di S. Nicolò da Tolentino, esisteva sulla facciata di una casa in corte Maggiore, un’ altra lapide contro la bestemmia, col leone di S. Marco, danneggiata nel bombardamento del 1849. L’ Ufficio ne chiese notizia al Municipio, il quale rispose che la lapide era in pessimo stato, divenuta oramai illeggibile, e che ne esiste una copia in Museo. Malgrado ciò, curerà di ritrovarla per rimetterla, se possibile, a posto. PALAZZO CORNER DELLA REGINA, ORA MONTE DI PIETÀ. L’ Ufficio si oppose per ragioni statiche ed estetiche al progetto di copertura vitrea del cortile degli incanti. Secondo il progetto si avrebbe dovuto infatti mantenere 1’ attuale copertura a vetri inclinata lungo uno dei lati longitudinali del cortile, per riprodurne una di eguale colla stessa forma d’inclinazione al lato opposto, completando poi la parte centrale in due falde dagli altri due Iati del cortile. Ora l’attuale copertura nel punto più basso dista m. 2.50 dal pavimento e taglia col suo profilo le colonne laterali all’ ingresso del vestibolo del cortile, e tutto 1’ insieme della tettoia riuscirebbe bruttissimo. Inoltre la nuova tettoia avrebbe nascosto alla vista la decorazione, per quanto modesta, del cortile, ed essendo un ambiente ristretto, m. 5.10 X 11.96, in confronto dell’altezza dell’edificio, di m. 25, anche la ventilazione sarebbe sfata difficoltata. Il 7 febbraio 1902 l’Ufficio fu avvisato della caduta di un pezzo di soffitto a stucchi, e il 4 dicembre 1907 d altro soffitto a stucchi, in parte caduto, in parte pericolante. Non erano soffitti d’importanza artistica. L’ Ufficio, pregato dal Monte di pietà, consentì a fare il preventivo dei lavori occorrenti. Affreschi del secolo XVIII, d’importanza molto relativa, ornanti le pareti d’ una sala, furono tagliati per mettere delle stufe. L’ Ufficio, chiamato quando il male era fatto, dovette limitarsi a constatare il fatto compiuto. CASA AL N. 892, RIO MARIN. Sulla domanda del Municipo se si potevano permettere le modificazioni della facciata sulla fondamenta, 1 Ufficio constata, che non tanto per la facciata sulla fondamenta, quanto per la corte 109 -