7 fè(*) et allettanti fiaschctti di vino di terre stranie, che messerlacopo tenea per suo godimento c diletto et a fare festa agli amici e parenti suoi : oh! è questo,dissono, il gran frodo?e si tennero dall’altro corbellali. Di che que’buoni pubblicani e sergenti montarono in una gran collera contro quel prode maestro, et il dissono falso e calunniatore, e feciono invece a messer Iacopo le scuse che per loro si poteron maggiori, e pic-col’ora appresso li fu renduto et il caffè et il Tino; con cui poi adì 21 di dicembre A. D. 1 234 elio festeggiò a un banchetto gli amici, alla barba di chi gli volse male et alla salute de’signori della Camera, presso a’quali messer Iacopo dalla Bisaglia avea trovato sì pronta e bella giustizia. 11. La Cavallerizza di s. Rocco. Da lungo tempo eravam debitori al pubblico ed all’autore, d’un cenno di lode ad una (*) Qui le dotte persone che sanno che il caffè non fu Introdotto in Italia prima degli ultimi anni del secolo XVII grideranno all’ anacronismo ; ed eglino avranno forse ragione, nè noi possiamo risponder loro altrimenti che come il maestro nella Cenerentola: « Ma pur nel codice non è così ». (iYota dell1 Editore).