Sebbene per vendere dipinti, pur senza valore, non si abbia creduto necessario chiedere il permesso, questo fu chiesto ripetutamente dal parroco, e per vendita di due vecchie panche e del pulpito che nascondeva la pala di Giambellino sul secondo altare a sinistra, per la quale 1’ Ufficio ha dovuto intervenire perchè fossero rispettati gli ordini governativi, sul modo di tener le candele nelle funzioni, per evitare pericoli d’ incendio. Avendo la Fabbriceria rimossi gli acquasantini, la Commissione provinciale chiese che fossero rimessi a posto, e così fu fatto. La chiesa deve ora essere ristaurata col fondo comune di un milione, e un funzionario del-1’Ufficio ha già fatto i rilievi, e presentò la perizia, per cui i lavori comincieranno nel 1912. L’ Ufficio chiese il mantenimento della promessa fatta di liberare il campanile dagli appoggi telefonici, e questa volta la promessa fu mantenuta. Sestiere di Cannaregio. PALAZZO LAB1A. Invitato dal Ministero in forza del R. decreto 21 luglio 1902 N. 382, a dichiarare per quali oggetti d’ arte credesse opportuno far subito la provvisoria notificazione di sommo pregio per impedire l’esportazione, 1’ Ufficio, rimettendosi pel resto alle proposte della Soprintendenza delle RR. Gallerie, domandò subito la provvisoria notifica per gli affreschi del Tiepolo in Palazzo Labia, pei quali vi erano state trattative di vendita a Berlino, ove si era detto essere preparate le stanze destinate ad accoglierli, delle dimensioni identiche di quelle del Palazzo Labia. Il proprietario è stato così diffidato a non lasciar staccare gli affreschi, senza averne ottenuto 1’ autorizzazione dal Ministero. Nel luglio 1905 corse voce che gli affreschi erano stati asportati, ma la voce era falsa. Nell’ ottobre 1905 essi furono visitati dal prof. Cavenaghi, che escluse il pericolo di caduta per lo sfiancamelo del muro sul quale è dipinto l’imbarco di Marco Antonio, come si dichiarò contrario allo stacco e al trasporto su tela, che toglierebbe bellezza e freschezza al dipinto. Nell’ottobre 1910, i giornali annunciarono al mondo impaurito che gli affreschi erano minacciati di completa rovina. Una Giunta del Consiglio superiore di antichità e belle arti, composta del suo presidente, senatore Molmenti, e dei consiglieri Cantalamessa e Cavenaghi, ha approvato il progetto Betto di garantire gli affreschi con telai di sicurezza, progetto eh’ ebbe la sanzione del Ministero coll’ incarico al Soprintendente delle RR. Gallerie di procedere d’ accordo con quello dei monumenti, per la tutela degli affreschi, come per 1’ assicurazione statica della parete con sovrapposto strato di arelle, su cui da lungo tempo si manifestò un movimento eh’ è del resto stazionario. Il progetto fu eseguito e la minacciata rovina svanì. CASE, PALAZZI, VERE DA POZZO ED ALTRO. Casa di Marco Polo. - In seguito a sospetto che si volessero asportare, a scopo di vendita, sostituendovi imitazioni moderne, alcune patere, un arco di porta bizantina, e contorni di finestre gotiche, della casa di Marco Polo a S. Gio. Grisostomo, 1’ Ufficio ha ricordato che la detta casa è iscritta nell’elenco degli edifìcii monumentali, e scrisse al R. Prefetto e al Sindaco per impedire 1’ asporto. - 67 -