iscrizione con lettere in bronzo lungo l’architrave sotto il poggiuolo, nella forma sintetica acconsentita dallo spazio, riservandosi di pronunciarsi sulla forma e dimensione delle lettere. Accettava invece una lapide sopra una parete interna del cortile, nel senso desiderato dalla testatrice, cioè che il palazzo fu lasciato alla città dall’ ultima discendente dei Bevilacqua e dal consorte generale La Masa. L Ufficio, per conciliare l’interesse della città di non perdere il legato, colle ragioni dell’arte, propose che fossero chiuse con due lastre di marmo o di bronzo le due finestrine sopra i timpani ricurvi dei due fon allato al fìnestrone centrale e sulle due lastre incise le iscrizioni, una riguardante la famiglia Bevilacqua, l’altra la famiglia La Masa. MANICOMIO PROVINCIALE. Scoperta di tombe antiche. — Furono sospesi i lavori, e interrogata la Commissione provinciale. PALAZZO CAPILUPI. La domanda dei proprietarii di levare 1 quadri che esistono nel palazzo, e dei quali si sono riservata la proprietà, per venderli ad un antiquario, fu trasmessa alle RR. Gallerie. PALAZZO MAFFEI. Alla sostituzione di porte rotolanti in lamiera a quelle di legno del palazzo Maffei in piazza delle Erbe, la Commissione provinciale consentì, nella seduta del 21 febbraio 1907, perchè la novità non urterebbe collo stile del palazzo barocco, e potrebbe esser facilmente dissimulata con opportuna coloritura. CASE MONUMENTALI. Case pittoresche in piazza delle Erbe e altrove. - Prima ancora delle polemiche suscitate nel 1901 per la demolizione delle antiche case di piazza delle Erbe, in seguito alle quali il Ministero ha nominato una Commissione eh’ ebbe a relatore il cav. Cantalamessa, contrario alla demolizione, 1 Ufficio aveva domandato un rapporto particolareggiato al vice-ispettore di Verona, egualmente contrario alla demolizione, che venne spedito al Ministero. Il Ministero era disposto a concorrere per la conservazione delle facciate affrescate ed era pur disposto a concorrere il Municipio, il quale opinava però che i ristauri si dovessero fare sul fondo comune col Ministero di L. 30000 annue; ma quando si domandò un ragionevole concorso ai proprietari non risposero affatto. Nel maggio 1908 il Ministero chiese nuovamente informazioni all’ Ufficio sulle condizioni degli affreschi sulle facciate delle case veronesi, e precisamente di quelle di Piazza delle Erbe. Anche la Commissione si preoccupò del fatto che gli affreschi sulle facciate vanno deperendo come del resto in tutte le città, ove esistevano e continuano a morire, e nella seduta del 22 giugno 1907, si rivolse al Municipio perchè invitasse i proprietarii di case con facciate dipinte a curarne la conservazione, saldando le parti smosse e facendo eseguire una pulitura, secondo le norme, che sarebbero suggerite di volta in volta dalla Commissione provinciale. Ma il voto rimase, come si poteva prevedere, sterile. - 254 -