stante, il quale non presenta alcuna importanza, venga demolito, e a seguito della demolizione si provveda alla protezione del piano terreno, mediante copertura piana ; d) relativamente al fianco meridionale della chiesa, che non sia il caso di deliberare ora, attendendo studii più particolareggiati intorno a questa parte del monumento. L’Ufficio si era opposto alla demolizione di quella parte antica la quale, oltre che contenere pregevoli soffitti del quattrocento, com’ è detto più sopra aveva dimostrato di essere opera anteriore al secolo XIV per tracce d’affreschi trovati. Ma il Consiglio superiore dette torto all’ ufficio, volle ulteriori demolizioni e la costruzione di un abside distrutta certamente prima della costruzione del Castelbarco. L’Ufficio è lieto di aver combattuto. Col verbale 6 gennaio 1910 della seduta tenuta innanzi al Sindaco, cogli architetti Ongaro e da Lisca, il Municipio infine si incaricò del lavoro di scopertura delle absidi, purché concorresse anche il Ministero, colla dotazione della Soprintendenza monumenti di Verona (fig. 168). Il progetto municipale dei lavori d’isolamento delle absidi, sistemazione stradale dello sbocco del Ponte Navi e chiusura con cancellata dell’area circostante le absidi, ascese a L. 31000. Per questa lunga questione delle absidi, 1’ Ufficio fece naturalmente rilievi, disegni, fotografie. I disegni inviati all’ Esposizione di Milano del , Fig. 168 - S. Fermo. Decorazione dell’abside come fu trovata sotto lo scialbo. 1 906 furono bruciati COgli altri Organo, — Una questione nuova si è complicata colla scopertura delle absidi, perchè se si voleva scoprirle bisognava asportar l’organo che copriva la finestra di fondo dell abside maggiore. Ora il parroco è venuto fuori colla pretesa, che sul fondo comune gli fosse fatto un organo nuovo perchè il vecchio egli diceva non poteva più essere rimesso a posto. Come se coi denari destinati esclusivamente al ristauro dei monumenti, fosse logico sopperire a spese di culto. L’Avvocatura erariale, interrogata per ordine del Ministero, confutò l’altra pretesa del parroco di opporsi ai lavori di ristauro, dimenticando 1’ art. 12 della legge 12 giugno 1902 n. 185, allora vigente che autorizzava il Governo a far lavori di ristauro sui monumenti anche contro la volontà dei proprietari e degli utenti. 11 R. Prefetto si è adoperato per appianare la questione ottenendo il concorso della Cassa - 268 -